Romania, indipendenza energetica?
Una buona notizia è che, a differenza di molti altri stati europei, in Romania gran parte del consumo di gas naturale è garantita dalla produzione propria. Ma una notizia ancora migliore è che non avrà più bisogno di importare gas dalla Russia dopo che inizierà lestrazione dai giacimenti dalla piattaforma continentale del Mar Nero. È la conclusione di uno studio presentato dallex ministro dellEnergia Răzvan Nicolescu, attualmente esperto presso la famosa agenzia Deloitte. Egli ha spiegato che dalla zona offshore si potrebbero estrarre in tutto 170 miliardi di metri cubi, cioè una media annuale di cinque miliardi di metri cubi. Gli investimenti nel settore idrocarburi nel Mar Nero porteranno al budget dello stato incassi pari a 26 miliardi di dollari e 40 miliardi di dollari in più al PIL della Romania fino al 2040.
Bogdan Matei, 08.05.2018, 12:35
Una buona notizia è che, a differenza di molti altri stati europei, in Romania gran parte del consumo di gas naturale è garantita dalla produzione propria. Ma una notizia ancora migliore è che non avrà più bisogno di importare gas dalla Russia dopo che inizierà lestrazione dai giacimenti dalla piattaforma continentale del Mar Nero. È la conclusione di uno studio presentato dallex ministro dellEnergia Răzvan Nicolescu, attualmente esperto presso la famosa agenzia Deloitte. Egli ha spiegato che dalla zona offshore si potrebbero estrarre in tutto 170 miliardi di metri cubi, cioè una media annuale di cinque miliardi di metri cubi. Gli investimenti nel settore idrocarburi nel Mar Nero porteranno al budget dello stato incassi pari a 26 miliardi di dollari e 40 miliardi di dollari in più al PIL della Romania fino al 2040.
Le stime, più prudenti rispetto a quelle delle autorità romene, si basano anche sui dati tecnici di certi sfruttamenti offshore del Golfo Messico, simili a quelli nel Mar Nero. Răzvan Nicolescu: Nel caso delle riserve, le autorità hanno detto che si tratta di 200 miliardi di metri cubi. Noi prendiamo in calcolo 170 miliardi. La Commissione Europea, negli studi dimpatto che realizza, rileva un notevole aumento dei prezzi ai gas naturali. Secondo le nostre stime ci sarà un surplus di produzione che determinerà un impatto positivo dal punto di vista concorrenziale e tempererà la tendenza di aumento dei prezzi in Romania.
Con lavvio dello sfruttamento del gas nel Mar Nero, ciascun dollaro investito si triplicherà, tramite effetti diretti, indiretti o nei settori economici adiacenti. Gli esperti Deloitte dicono che non si tratti della vendita del gas in sé, ma di tutta la catena economica implicata. Sorin Elisei, coordinatore del progetto: Investimenti di 22,2 miliardi di dollari. Lo svolgimento di questi progetti in tutte e quattro le tappe determina il sostegno di un numero medio annuo di impiegati di oltre 30 mila in tutto questo periodo. Gli incassi al budget dello stato aumenteranno di 26 miliardi di dollari, e parliamo di oltre 70 miliardi di dollari profitto generato dalla produzione in seguito a tali investimenti.
Deloitte stima che il 65% del gas sarà consumato in Romania, mentre il resto verrà esportato, rafforzando in questo modo la posizione della Romania sul mercato europeo del gas. Nuovamente, Sorin Elisei: Tra i 28 stati membri UE, dal punto di vista della dipendenza dalle importazioni di risorse, credo che prima della Romania si piazzino solo lEstonia e la Danimarca. Secondo me, potremmo migliorare questa terza posizione, che daltronde è più che meritevole.
Le previsioni degli esperti Deloitte accontentano non solo gli analisti economici, ma pure quelli di politica estera. Loro ricordano che Mosca ha spesso utilizzato a scopi politici e geopolitici la dipendenza dellEuropa dai suoi idrocarburi e considerano vitale lindividuazione e la valorizzazione di fonti alternative di greggio e di gas.