Romania – Germania, rapporti privilegiati
Nel 2017, ricorrono 50 anni da quando la Romania, allora comunista, allacciava rapporti diplomatici bilaterali a livello di ambasciata con la Repubblica Federale Germania e 25 anni dalla firma del Trattato sulla cooperazione e il partenariato in Europa tra la Romania postcomunista e la Germania riunificata. Nemica, come durante la prima guerra mondiale e negli ultimi mesi della seconda, oppure alleata nella NATO e partner nell’UE, com’è oggi, la Germania ha sempre ispirato ai romeni rispetto e ammirazione. L’efficacia e la serietà tedesche sono proverbiali in Romania e, non a caso, lo slogan elettorale con il quale Klaus Iohannis ha vinto le elezioni presidenziali nel 2014 prometteva una Romania delle cose ben fatte.
Bogdan Matei, 20.06.2017, 14:01
Nel 2017, ricorrono 50 anni da quando la Romania, allora comunista, allacciava rapporti diplomatici bilaterali a livello di ambasciata con la Repubblica Federale Germania e 25 anni dalla firma del Trattato sulla cooperazione e il partenariato in Europa tra la Romania postcomunista e la Germania riunificata. Nemica, come durante la prima guerra mondiale e negli ultimi mesi della seconda, oppure alleata nella NATO e partner nell’UE, com’è oggi, la Germania ha sempre ispirato ai romeni rispetto e ammirazione. L’efficacia e la serietà tedesche sono proverbiali in Romania e, non a caso, lo slogan elettorale con il quale Klaus Iohannis ha vinto le elezioni presidenziali nel 2014 prometteva una Romania delle cose ben fatte.
Membro della comunità tedesca di Romania, discendente dei coloni sassoni arrivati in Transilvania nel Medioevo, il presidente Iohannis si sente molto a suo agio a Berlino, notano i commentatori. Il presidente romeno ha discusso, lunedì, con il suo omologo, Frank-Walter Steinmeier, e con la cancelliera Angela Merkel sia dei rapporti bilaterali privilegiati, che dello stato dell’Unione Europea e dei rapporti transatlantici. In contrasto con il raffreddamento installato di recente tra Berlino e Washington, la visita del presidente romeno alla Casa Bianca, questo mese, e i suoi colloqui con Donald Trump sono stati considerati un grande successo di politica estera.
Klaus Iohannis ha ribadito pure a Berlino che: “I rapporti transatlantici non sono un’opzione politica o diplomatica. I rapporti transatlantici stanno alla base della nostra civiltà di tipo democratico e vanno mantenuti così. Poco a poco, ho l’impressione che molti si rendano conto che andare verso un indebolimento di questi rapporti è un grosso errore e quasi tutti puntano su un discorso politico che sicuramente porta verso un nuovo miglioramento di questi rapporti, perché l’Europa ha bisogno dell’America e viceversa, e tra la NATO e l’Unione devono esserci collaborazioni con effetti sinergici, non qualcos’altro.”
Angela Merkel ha affermato, dal canto suo, che i rapporti tra l’Europa e l’America devono continuare ad essere ottimi, e che l’UE e la NATO non vanno percepite come concorrenti. La cancelliera tedesca non ha nascosto la sua soddisfazione per il fatto che Bucarest e Berlino hanno dei punti di vista simili in dossier sensibili come la Brexit, la tutela dei confini comunitari, la migrazione o il terrorismo.
Angela Merkel considera che la Romania abbia fatto progressi importanti per quanto riguarda il funzionamento dello stato di diritto e, in un’allusione molto evidente alla crisi politico-giudiziaria di Bucarest, ha attirato l’attenzione che un indebolimento del ritmo nella lotta alla corruzione non sarebbe una buona idea. Il presidente Iohannis ha assicurato, d’altronde, a Berlino, che la nuova crisi politica non intaccherà né la politica estera della Romenia, né gli impegni del nostro Paese nella NATO e nell’Unione Europea. (tr. G.P.)