Romania – Francia: il presidente Iohannis a Parigi
La Romania, francofona e francofila, diventava, all’inizio del 2008, durante il mandato dell’ex presidente Traian Basescu, il primo Paese del sud-est europeo a firmare con la Francia un partenariato strategico, alla luce delle relazioni storiche di amicizia e cooperazione che le legano.
Roxana Vasile, 11.02.2015, 13:09
La Romania, francofona e francofila, diventava, all’inizio del 2008, durante il mandato dell’ex presidente Traian Basescu, il primo Paese del sud-est europeo a firmare con la Francia un partenariato strategico, alla luce delle relazioni storiche di amicizia e cooperazione che le legano.
Rimasta per un tempo un semplice documento, la road map attinente a questo partenariato era successivamente rivista, per dare un più di slancio alle direzioni di azioni in campi come quello politico, economico e culturale.
Nel 2013, a Parigi, il premier romeno Victor Ponta e l’allora primo ministro Jean-Marc Ayrault, condividendo le stesse convizioni politiche di sinistra, si dichiaravano decisi a concretare quanti più progetti contemplati.
Martedì — a circa due anni di distanza — il neopresidente Klaus Iohannis è stato ricevuto all’Eliseo dal capo socialista della Repubblica francese, François Hollande. Non è stato il primo incontro tra i due. Si erano visti anche l’11 gennaio, quando il presidente Iohannis ha partecipato alla marcia dei capi di stato e di governo dell’intero mondo riunitisi a Parigi contro il terrorismo.
La relazione bilaterale romeno-francese, concretata tramite partenariato strategico, si sviluppa sia attorno a una dimensione politica importante, che a una cooperazione settoriale molto ricca, ha sottolineato martedì all’Eliseo il presidente romeno.
Klaus Iohannis ha sollecitato l’appoggio della Francia per l’ingresso della Romania nell’Area Schengen, esprimendo la fiducia che una decisione in tal senso venga adottata quanto prima.
Poi, spesso distorta tramite amalgami e generalizzazioni, l’immagine che hanno in Francia la Romania e la comunità romena che vive in questo Paese ha costituito un altro tema dei colloqui tra François Hollande e Klaus Iohannis.
“Siamo fiduciosi che i fatti isolati, allorquando vengono trattati con lucidità e moderazione, non possono avere effetto negativo durevole su una lunga relazione di rispetto reciproco e collaborazione politica e culturale”, ha dichiarato il presidente romeno.
Le evoluzioni economiche nell’Unione Europea, le priorità a livello europeo nella lotta contro il terrorismo e la situazione in Ucraina non sono mancate dall’agenda dei colloqui. Ma neanche il bagno di folla che poi Klaus Iohannis ha fatto dopo all’Ambasciata di Romania a Parigi, dove i romeni sono venuti a incontrare colui al quale hanno dato, in maggioranza schiacciante, i loro voti.
I problemi di organizzazione che hanno fatto sicchè allo scrutinio presidenziale di novembre motlissimi romeni che vivono all’estero non hanno poturo votare, hanno determinato Klaus Iohannis a promettere che, nel corso del suo mandato, si assicurerà che, ovunque fossero, a questi saranno garantiti i diritti e le libertà fondamentali, compreso il diritto di voto.