Romania-FMI: via libera a valutazioni accordo stand-by
Riunito ieri, in conformità al calendario annunciato, il board del Fmi ha approvato la prima e la seconda valutazione del nuovo accordo stand-by concluso lo scorso autunno con la Romania. L’ente finanziario mette a disposizione di Bucarest unaltra tranche, di quasi 440 milioni di euro, la somma totale resa disponibile nell’ambito dell’accordo ammontando ad oltre 650 milioni di euro. L’accordo in vigore con il Fmi e l’Ue ammonta a miliardi di euro, che le autorità romene affermano che non intendono utilizzare, l’accordo essendo volto a proteggere la Romania da eventuali shock sui mercati finanziari e ad aiutare alla riduzione dei costi di finanziamento. La decisione è arrivata dopo che, durante l’ultima missione del Fmi a Bucarest, conclusa a inizio febbraio, il capo delegazione Andrea Schaechter ha precisato che la Romania ha riunito tutti i criteri convenuti, eccetto quello sulla riduzione degli arretrati, ossia dei debiti delle compagnie a capitale statale, per l’ultimo trimestre dell’anno scorso.
Corina Cristea, 27.03.2014, 13:55
Riunito ieri, in conformità al calendario annunciato, il board del Fmi ha approvato la prima e la seconda valutazione del nuovo accordo stand-by concluso lo scorso autunno con la Romania. L’ente finanziario mette a disposizione di Bucarest unaltra tranche, di quasi 440 milioni di euro, la somma totale resa disponibile nell’ambito dell’accordo ammontando ad oltre 650 milioni di euro. L’accordo in vigore con il Fmi e l’Ue ammonta a miliardi di euro, che le autorità romene affermano che non intendono utilizzare, l’accordo essendo volto a proteggere la Romania da eventuali shock sui mercati finanziari e ad aiutare alla riduzione dei costi di finanziamento. La decisione è arrivata dopo che, durante l’ultima missione del Fmi a Bucarest, conclusa a inizio febbraio, il capo delegazione Andrea Schaechter ha precisato che la Romania ha riunito tutti i criteri convenuti, eccetto quello sulla riduzione degli arretrati, ossia dei debiti delle compagnie a capitale statale, per l’ultimo trimestre dell’anno scorso.
Di seguito, l’Esecutivo romeno si è impegnato a pagare totalmente o parzialmente i debiti delle compagnie ferroviarie e di costruzione di strade e autostrade e a dichiarare l’insolvenza e persino il fallimento per altre compagnie più piccole con perdite e debiti storici. Stando al vicedirettore generale e presidente ad interim del FMI, David Lipton, la Romania ha compiuto progressi nell’ambito dell’accordo preventivo, ma l’economia e il settore finanziario restano vulnerabili agli shock. Perciò, l’attuazione del programma con fermezza è essenziale per il mantenimento della stabilità macroeconomica in questo anno elettorale. Lipton valuta che il target per il deficit di bilancio 2014 potrebbe essere aggiustato e insiste, allo stesso tempo, per un migliore assorbimento dei fondi europei.
Tra le priorità devono restare una migliore raccolta delle tasse e imposte e l’implementazione di un sistema di controllo delle spese. Per quanto riguarda la misure fiscali, il Governo si è impegnato ad analizzare, quest’anno, l’efficienza della misura di riduzione temporanea dell’Iva per il pane e i prodotti di panificazione al 9%. Il Governo preparerà anche una strategia per un nuovo regime di imposizione e valutazione delle proprietà e si è proposto di applicare nella seconda parte dell’anno una riduzione significativa dei contributi sociali. La discussione di due valutazioni dell’accordo stand-by in concomitanza non è qualcosa d’inconsueto nelle relazioni del Fmi con i Paesi membri ed è stata determinata, in questo caso, dal rifiuto del presidente romeno Traian Basescu di firmare la lettera d’intenti delle autorità romene, a causa del provvedimento sull’introduzione dell’accisa supplementare sui combustibili. Il premier Victor Ponta ha precisato che l’accisa sui combustibili sarà applicata dal 1 aprile, ma ha sottolineato che verranno prese misure fiscali atte a salvaguardare la competività dei trasportatori romeni e a combattere la concorrenza sleale.