Romania-FMI: via libera a lettera intenti
Le autorità romene e la missione congiunta del FMI e della Commisione Europea a Bucarest hanno covenuto, lo scorso luglio, su un nuovo accordo di tipo preventivo, di due anni, per un valore di 4 miliardi di euro. L’accordo stand-by, la cui lettera d’intenti ha ricevuto, mercoledì, il via libera dell’Esecutivo romeno, sarà discussa dal Consiglio Direttivo del Fondo quest’autunno. Il premier romeno Victor Ponta ha annunciato che i principali elementi del futuro accordo saranno presentati il prossimo martedì nella plenaria del Parlamento.
România Internațional, 12.09.2013, 16:12
Le autorità romene e la missione congiunta del FMI e della Commisione Europea a Bucarest hanno covenuto, lo scorso luglio, su un nuovo accordo di tipo preventivo, di due anni, per un valore di 4 miliardi di euro. L’accordo stand-by, la cui lettera d’intenti ha ricevuto, mercoledì, il via libera dell’Esecutivo romeno, sarà discussa dal Consiglio Direttivo del Fondo quest’autunno. Il premier romeno Victor Ponta ha annunciato che i principali elementi del futuro accordo saranno presentati il prossimo martedì nella plenaria del Parlamento.
Stando al premier, le uniche crescite di tasse convenute con il FMI e la Commissione Europea nell’ambito del nuovo accordo sono l’aumento delle accise per i prodotti di lusso, necessario per controbilanciare la riduzione dell’Iva per il pane, e il pagamento dei contributi sanitari per i redditi dagli affitti da parte delle persone fisiche. Il premier Ponta ha pure affermato che, nel Parlamento, saranno presentati tutti i dati dell’accordo: vantaggi, svantaggi ed elementi di base.
Affinchè la Romania ottenga i 4 miliardi di euro, gli esponenti del FMI hanno chiesto che siano attuate riforme nel sistema sanitario, ma anche che sia risolto il problema dei programmi di privatizzazione delle compagnie statali. Inoltre, il Governo romeno si è impegnato a elaborare, entro la fine dell’anno, la legislazione necessaria per l’equiparazione dell’età pensionstica tra donne e uomini, a 65 anni, entro il 2030. Stando al premier, l’accordo è volto, da un parte, ad assicurare sostegno qualora scoppi una nuova crisi nell’Eurolandia o a livello mondiale, e d’altra parte, a incentivare la riforma e a contribuire alla stabilizzazione economica dello stato.
Dal canto suo, il capo della missione del FMI in Romania, Andrea Schaechter, ritiene che il nuovo accordo sia uno di precauzione, nel contesto in cui l’Europa fa fatica a uscire dalla recessione. Anche l’ultimo accordo della Romania con il FMI e l’UE, per un valore di 5 miliardi di euro, portato a termine a giugno 2013, è stato di tipo preventivo. Per quanto riguarda le future evoluzioni economiche, il FMI si aspetta che il Pil della Romania aumenti al 2% nel 2013 e al 2,25% nel 2014.