Romania – FMI: nuova lettera di intenti
Il premier romeno Victor Ponta ha presentato nella plenaria del Parlamento i principali elementi del nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione Europea e la Banca Mondiale.
Valentin Țigău, 18.09.2013, 12:49
Il premier romeno Victor Ponta ha presentato nella plenaria del Parlamento i principali elementi del nuovo accordo con il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione Europea e la Banca Mondiale.
Victor Ponta ha spiegato che il documento non porta alcun vincolo o intenzione relativa alla crescita della fiscalità, e ha chiesto ai deputati e ai senatori di concedere sostegno al Governo nel portare avanti questo iter, che consentirà allo Stato romeno prestiti a costi più bassi dai mercati finanziari internazionali.
L’accordo di tipo preventivo ha un valore di 4 miliardi di euro. Il premier ha aggiunto che, da una parte, l’intesa sarà un appoggio in caso di una nuova crisi nell’eurozona o a livello mondiale, e dall’altra, sarà volta a stimolare la riforma e a contribuire alla stabilità economica del Paese.
“Credo che, dopo la crisi del 2009, la Romania si trova in un periodo — fatto constatato anche dai nostri partner internazionali — di risanamento fiscale e di bilancio, e mi augurerei di poter dire insieme a voi, fra due anni, che veramente la Romania non avrà più bisogno di alcun accordo con istituzioni internazionali”, ha dichiarato il premier.
Per rendere disponibile il prestito, i creditori hanno sollecitato alla Romania riforme nel sistema sanitario, ma anche la soluzione dei problemi nel programma di privatizzazione delle compagnie statali. La maggioranza dell’Unione social-liberale ha valutato che l’accordo preventivo conferma i progressi della Romania.
Persino il FMI anticipa una crescita del Pil del 2% in Romania nel 2013 e del 2,25% nel 2014. L’intesa è appoggiata anche dall’Unione democratica magiari di Romania (all’opposizione), che la ritiene necessaria e benefica per l’economia romena, in quanto assicura un alto livello di credibilità, nelle condizioni in cui non crea un peso in più per i cittadini.
I democratico-liberali, il principale partito all’opposizione, ritengono però che la Romania debba passare ora da un accordo di tipo “cintura di sicurezza” a uno di sviluppo, volto a rilanciare l’economia e a creare nuovi posti di lavoro.
L’ex ministro democratico-liberale delle Finanze, Gheorghe Ialomitianu, spiega che il Governo altro non ha fatto che un esercizio di immagine, dimostrando mancanza di responsabilità davanti al popolo.
La lettera di intenti dell’accordo, che avrà una durata di due anni, è stata inviata al FMI il 12 settembre, e sarà discussa dal suo board quest’autunno.