Romania e Bulgaria, pienamente nell’area Schengen
Dal 1° gennaio, la Romania e la Bulgaria hanno aderito a Schengen anche con le frontiere terrestri.
Corina Cristea, 03.01.2025, 13:25
Cerimonie simboliche hanno segnato, nella notte tra gli anni, la piena adesione di Romania e Bulgaria all’area Schengen, che hanno aderito allo spazio europeo di libera circolazione anche con le frontiere terrestri. A Giurgiu-Ruse hanno festeggiato l’avvenimento rappresentanti delle autorità di entrambi i Paesi, nonché cittadini che hanno attraversato per la prima volta il confine romeno-bulgaro senza essere controllati.
“Un momento davvero storico, con conseguenze pratiche particolari per ogni cittadino romeno, per le imprese romene. L’integrazione della Romania nell’Unione Europea è completa e irrevocabile”, ha dichiarato il ministro degli Interni romeno, Cătălin Predoiu, presente all’evento insieme al suo omologo bulgaro, Atanas Ilkov.
Un’altra breve cerimonia si è svolta presso uno dei valichi di frontiera tra l’Ungheria e la Romania, con un incontro tra il capo della polizia nazionale ungherese e l’ispettore capo della polizia di frontiera romena. Membri dell’Unione Europea dal 2007, i due Paesi hanno collaborato nel processo di adesione a Schengen.
Con i criteri tecnici soddisfatti dal 2011, la Romania e la Bulgaria sono riuscite ad aderire parzialmente all’area di libera circolazione solo nel marzo dello scorso anno, con la revoca dei controlli negli aeroporti e nei porti marittimi. Pochi mesi dopo, a metà dicembre, i due Paesi hanno finalmente ricevuto l’approvazione da parte di tutti i partner europei per godere degli stessi privilegi ai valichi di frontiera terrestri. Ciò è stato possibile dopo che l’Austria ha rinunciato al suo veto. Vienna lamentava un afflusso di richiedenti asilo che sarebbe peggiorato in caso di allargamento terrestre di Schengen, ma verso la fine del 2024 ha considerato che le misure applicate negli ultimi mesi abbiano consentito “un’ampia riduzione dei passaggi”.
Dal 1° gennaio i conducenti e i passeggeri non dovranno più presentare alcun documento di identità e le auto potranno transitare senza controllo. Liberi di quest’incombenza sono anche i trasportatori via terra, che fino ad oggi dovevano a volte fare la fila anche per 20 ore per transitare. Tuttavia, almeno nei primi sei mesi, verranno effettuati controlli a campione alle frontiere per scoraggiare attività criminali, con particolare attenzione ai veicoli di grandi dimensioni. Allo stesso tempo, verrà rafforzata la sorveglianza del confine bulgaro-turco, che è diventato il confine esterno dell’area Schengen.
Per quanto riguarda il turismo, gli operatori contano su un aumento del numero di viaggiatori, compresi quelli che vanno in Grecia. Dopo la piena adesione a Schengen, si prevedono notevoli benefici economici che, secondo le stime, dovrebbero aumentare il prodotto interno lordo (PIL) di almeno l’1% in entrambi i Paesi. Creata nel 1985, l’area Schengen comprende ora 25 sui 27 Paesi membri dell’Unione Europea, nonché i Paesi confinanti associati Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein.