Romania, dalla violenza alla giustizia
Il grado di violenza nella società romena è aumentato in modo allarmante nell’ultimo decennio, lo rilevano i dati dell’ultimo bilancio della Procura Generale. Il numero dei romeni rinviati a giudizio per aver aggredito o ucciso membri della propria famiglia è aumentato di oltre il 300%. L’anno scorso, 34 bambini sono stati uccisi dai genitori e 22 genitori sono stati uccisi dai propri figli. Nell’ultimo decennio, si è triplato anche il numero degli incolpati rinviati a giudizio per corruzione. Il procuratore generale della Romania, Augustin Lazăr, ha dichiarato che, a livello operativo, si constata anche la ripresa e l’avanzamento del perseguimento penale nei grandi casi.
Mihai Pelin, 08.03.2017, 13:08
Il grado di violenza nella società romena è aumentato in modo allarmante nell’ultimo decennio, lo rilevano i dati dell’ultimo bilancio della Procura Generale. Il numero dei romeni rinviati a giudizio per aver aggredito o ucciso membri della propria famiglia è aumentato di oltre il 300%. L’anno scorso, 34 bambini sono stati uccisi dai genitori e 22 genitori sono stati uccisi dai propri figli. Nell’ultimo decennio, si è triplato anche il numero degli incolpati rinviati a giudizio per corruzione. Il procuratore generale della Romania, Augustin Lazăr, ha dichiarato che, a livello operativo, si constata anche la ripresa e l’avanzamento del perseguimento penale nei grandi casi.
Si nota, inoltre, lo svolgimento di un’attività giudiziaria notevole come volume, efficacia e qualità, nonostante l’instabilità legislativa, causata da alcune decisioni della Corte Costituzionale, che hanno imposto riaggiustamenti permanenti del diritto penale materiale e della procedura penale. Augustin Lazăr: “Nel 2016, sono stati rinviati a giudizio 63.722 incolpati persone fisiche, l’8,2% in più rispetto al 2015.”
Il procuratore generale ha precisato che la percentuale delle soluzioni di rinuncia al perseguimento penale sul numero totale delle cause in cui l’incolpato non è stato rinviato a giudizio è calata di circa il 5% rispetto al precedente anno. Invece, nel periodo 2007-2016, si è registrata una crescita continua della media degli incolpati (persone fisiche) rinviati a giudizio su 100.000 abitanti, con l’eccezione di un calo improvviso nel 2014. Quanto al numero delle persone assolte in via definitiva l’anno scorso, Augustin Lazăr ha ricordato che è calato significativamente rispetto al 2015 e persino rispetto al 2013, il numero dei casi registrati ammontando a 809.
Il procuratore generale ha inoltre aggiunto che nel 2016, la Procura Generale ha portato a compimento 300 cause relative a conflitti di interessi, reato che, nella sua opinione, andrebbe contrastato in maniera più efficace. Al bilancio ha partecipato anche il presidente Klaus Iohannis, il quale ha affermato, dal canto suo, che negli ultimi rapporti MCV sono stati menzionati, costantemente, i progressi ottenuti dalla Romania nel campo della giustizia, ma è stata sollecitata anche la sostenibilità. Il capo dello stato ha sottolineato che i tentativi di tornare a situazioni precedenti, la messa sotto un punto interrogativo dell’autorità delle decisioni dei giudici oppure dell’indipendenza dei magistrati non fa altro che rallentare questo progresso, ai danni diretti della Romania.
Klaus Iohannis: “Una democrazia consolidata e uno stato di diritto vero e proprio non si possono immaginare in assenza di un sistema giudiziario indipendente e immune alle pressioni politiche.” I romeni vogliono vivere in un Paese liberato dalla corruzione, in un Paese che mette al primo posto la legge e non gli abusi, ha sottolineato Klaus Iohannis, menzionando che aspetta la conclusione delle indagini sulla Rivoluzione del 1989 e sulle Marce dei minatori degli anni ‘90. (tr. G.P.)