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Romania, consolidamento edifici a rischio sismico

I devastanti terremoti avvenuti la scorsa settimana in Turchia e Siria accelerano in Romania i progetti di consolidamento degli edifici. Lungo gli anni, i tentativi in tal senso sono stati parecchi, ma senza esiti concreti. Migliaia di palazzi storici delle grandi città potrebbero essere danneggiati nell’evenienza di un forte sisma, principalmente quelli non ancora valutati. Il Governo intende occuparsi del consolidamento degli edifici, e il tema è stato incluso sull’agenda della riunione di questa settimana, su richiesta del premier Nicolae Ciucă. In Romania sarebbero quasi 2.700 i palazzi ad elevato rischio sismico, in maggioranza a Bucarest. Attualmente, ci sono budget per due programmi di consolidamento: il primo è svolto dal Ministero dello Sviluppo, mentre il secondo rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Romania, consolidamento edifici a rischio sismico
Romania, consolidamento edifici a rischio sismico

, 13.02.2023, 11:46

I devastanti terremoti avvenuti la scorsa settimana in Turchia e Siria accelerano in Romania i progetti di consolidamento degli edifici. Lungo gli anni, i tentativi in tal senso sono stati parecchi, ma senza esiti concreti. Migliaia di palazzi storici delle grandi città potrebbero essere danneggiati nell’evenienza di un forte sisma, principalmente quelli non ancora valutati. Il Governo intende occuparsi del consolidamento degli edifici, e il tema è stato incluso sull’agenda della riunione di questa settimana, su richiesta del premier Nicolae Ciucă. In Romania sarebbero quasi 2.700 i palazzi ad elevato rischio sismico, in maggioranza a Bucarest. Attualmente, ci sono budget per due programmi di consolidamento: il primo è svolto dal Ministero dello Sviluppo, mentre il secondo rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il premier Nicolae Ciucă ha sollecitato la presentazione delle misure che verranno prese dal Ministero dello Sviluppo per accelerare l’attuazione del programma di cui è responsabile. Il primo ministro ha richiamato l’attenzione che il problema romeno consiste proprio nella scarsa applicazione dei programmi già esistenti. E’ qui che si verificano i nostri maggiori problemi. Discutiamo, pianifichiamo, ma quando si tratta di mettere in pratica, ogni volta si trovano giustificazioni per temporeggiare l’intera attività. Perciò, credo che oggi siamo dove siamo perchè non è esistita una coerenza nell’implementazione delle decisioni prese in tal senso, ha detto il premier Ciucă.

A sua volta, il segretario di stato al Ministero dello Sviluppo, Marin Ţole, ha precisato che saranno consolidati edifici sia residenziali che pubblici, soprattutto scuole, asili d’infanzia e ospedali, spiegando che esiste anche un meccanismo volto a semplificare l’individuazione dei palazzi ad elevato rischio sismico. Abbiamo cercato che tutti gli edifici a rischio sismico di prima e seconda classe siano valutati, affinchè successivamente segua l’intervento dello Stato, soprattutto delle unità amministrative territoriali, che si prenderanno cura del consolidamento di queste costruzioni, tramite i finanziamenti dal bilancio nazionale o dai fondi resi disponibili dalla Commissione europea, ha dichiarato Marin Ţole.

Il budget del Piano nazionale di consolidamento degli edifici ammonta a circa 700 milioni di lei (circa 142,8 milioni di euro), mentre quello del programma intitolato L’ondata del rinnovo del PNRR supera i 500 milioni di euro. In Romania, l’ultimo grande terremoto è avvenuto il 4 marzo 1977 e ha provocato oltre 1.500 morti. Secondo le statistiche, Bucarest è la capitale europea al rischio sismico più elevato.

Foto: PIX1861 / pixabay.com
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