Rivoluzione ’89: commemorazioni a Bucarest e nel Paese
31 anni fa, migliaia di romeni trovavano il coraggio di scendere in piazza il 16 dicembre a Timisoara, città della Romania occidentale, per rivendicare libertà e gustizia, dopo oltre quattro decenni di oppressioni imposte dalla dittatura comunista. Il 17 dicembre, Timisoara diventava la prima città libera dal comunismo, con il prezzo del sangue dei manifestanti fucilati dalle forze dell’ordine. La rivolta è dilagata poi nell’intero Paese, per raggiungere l’apice il 21 dicembre a Bucarest e in altre città. Le manifestazioni che hanno portato al crollo del regime comunista, culminato con il processo contro la coppia Ceausescu, subito giustiziata, hanno coronato i cambiamenti già avvenuti nell’est europeo.
Leyla Cheamil, 23.12.2020, 13:17
31 anni fa, migliaia di romeni trovavano il coraggio di scendere in piazza il 16 dicembre a Timisoara, città della Romania occidentale, per rivendicare libertà e gustizia, dopo oltre quattro decenni di oppressioni imposte dalla dittatura comunista. Il 17 dicembre, Timisoara diventava la prima città libera dal comunismo, con il prezzo del sangue dei manifestanti fucilati dalle forze dell’ordine. La rivolta è dilagata poi nell’intero Paese, per raggiungere l’apice il 21 dicembre a Bucarest e in altre città. Le manifestazioni che hanno portato al crollo del regime comunista, culminato con il processo contro la coppia Ceausescu, subito giustiziata, hanno coronato i cambiamenti già avvenuti nell’est europeo.
Ogni anno, la Romania rende omaggio agli eroi della Rivoluzione tramite commemorazioni che in questi giorni si sono svolte nelle condizoni speciali imposte dalle restrizioni della pandemia. A Piazza della Rivoluzione di Bucarest, i partecipanti hanno rivissuto quei momenti. Abbiamo avuto ideali diversi, ma ora notiamo che tutto si dimentica da un giorno all’altro, che tutto passa. Almeno le persone che hanno assunto le redini del Paese non pensano per nulla alle aspirazioni del 1989. Non solo libertà, ma anche istruzione e salute, dice uno dei partecipanti alla cerimonia commemorativa.
Nel suo messaggio in occasione della Giornata della Vittoria della Rivoluzione Romena e della Libertà, celebrata il 22 dicembre, il presidente Klaus Iohannis afferma che, 31 anni fa, i romeni hanno gettato le fondamenta dell’odierna Romania democratica, trasformando la rivolta, il dolore e il terrore, accumulati lungo decenni di tirannide, in forza motrice della Rivoluzione anticomunista.
Tramite il sacrificio del sangue, a Dicembre 1989 hanno posto fine ad un regime illegittimo e criminale, e il coraggio e la determinazione dei nostri simili hanno ridato a noi la libertà e la dignità, sottolinea il capo dello Stato. Klaus Iohannis ricorda che, per la libertà e la democrazia, è stato pagato in quelle ore di dolore e rivolta, il più caro prezzo – 45 anni di crimini e crudeltà contro i romeni, anni che hanno rotto il legame naturale con la famiglia delle democrazie europee.
Allo stesso tempo, il presidente sottolinea che la Giustizia deve fare i suoi compiti nei confronti delle persone colpevoli della repressione sanguinosa del dicembre 1989, spiegando che il dolore di coloro che hanno perso i propri cari è stato raddopiato, in tutti questi anni, dall’incapacità dello Stato di fare gustizia. La Giustizia deve fare il proprio dovere! Qualsiasi ritardo trasformerà questo vergognoso debito in un grave attentato contro la nostra democrazia, sottolinea ancora il presidente Klaus Iohannis.