Riunione per la pace a Parigi
E’ importante sottolineare che l’invasione russa in Ucraina ha agito come un acceleratore di un processo distruttivo, che rende ancora più chiaro perchè l’utilizzo come arma dell’energia e degli alimenti o l’uso della propaganda vanno contrastati tramite uno sforzo internazionale coordinato. Così il presidente romeno, Klaus Iohannis, presente al tradizionale Forum della Pace a Parigi. L’agenda di quest’anno è stata naturalmente incentrata sulle molteplici crisi generate dall’invasione delle truppe russe in Ucraina, il 24 febbraio. Per il presidente Iohannis, i corridoi di solidarietà dovrebbero trasformarsi, da una soluzione temporanea, in un ponte a lungo termine tra l’Unione Europea e l’Ucraina e la Repubblica di Moldova, in vista della loro futura adesione.
Bogdan Matei, 14.11.2022, 10:35
Perciò, spiega il capo dello stato, Bucarest ha sostenuto l’iniziativa dell’allargamento della Rete Trans-Europea di Trasporto (TEN-T), come anche il finanziamento dei progetti che migliorano le connessioni di trasporto con le due repubbliche ex sovietiche, confinanti con la Romania e candidate all’ingresso nell’Unione. I porti romeni di Galaţi, sul Danubio, e Constanţa, sul Mar Nero, sono pronti a svolgere un ruolo maggiore in tal senso, aggiunge Klaus Iohannis. Il presidente ha ricordato inoltre che giovedì è stato inaugurato un nuovo valico di confine con l’Ucraina, il primo aperto tra questo paese e uno stato membro dell’UE dall’inizio del conflitto. Sono fiero delle misure prese dalla Romania e che hanno consentito il transito di oltre 6,5 milioni di tonnellate di cereali dall’Ucraina – un contributo essenziale alla sicurezza alimentare globale. Questo è solo l’inizio di un lungo viaggio, ha detto ancora il capo dello stato.
La Repubblica di Moldova, lo stato più piccolo e più vulnerabile tra i vicini dell’Ucraina, ha bisogno di 1,1 miliardi di euro in più per coprire i costi energetici quest’inverno, ha dichiarato il capo della diplomazia di Chişinău, Nicu Popescu. La nostra situazione è molto molto difficile, ha spiegato Popescu, sempre al Forum della Pace a Parigi. La Repubblica di Moldova è minacciata dal punto di vista militare, ma anche energetico ed economico, ha aggiunto il ministro Popescu, nelle condizioni in cui le forniture di gas russo, dal quale Chişinău è quasi totalmente dipendente, sono state severamente ridotte, e non arriva più neanche l’elettricità dalla confinante Ucraina, in seguito ai colpi russi sull’infrastruttura energetica di questo paese.
La situazione diventerà ancor più complicata quest’inverno, ma continueremo a gestirla, ha detto ancora Popescu, ricordando che la Repubblica di Moldova ha accolto circa 80.000 profughi ucraini. Sempre giovedì si è recata a Chişinău la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la quale ha annunciato che la Repubblica di Moldova riceverà 250 milioni di euro da Bruxelles per far fronte alla crisi energetica. I fondi rientrano in un pacchetto di assistenza supplementare e saranno erogati a partire dal 1 gennaio 2023. Oltre il 90% del fabbisogno di energia della Repubblica di Moldova è importato dalla Romania.