Ristrutturazione delle istituzioni statali
Oltre 1.800 posti subordinati al Governo di Bucarest verranno eliminati e diverse istituzioni potrebbero essere accorpate o addirittura chiuse.
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Mihai Pelin, 21.02.2025, 11:02
Inizia la più grande riduzione delle spese di funzionamento nella storia del Governo, ha annunciato a Bucarest il primo ministro Marcel Ciolacu. Nella riunione dell’Esecutivo, il premier ha precisato che diverse istituzioni pubbliche verranno accorpate o soppresse, con una riduzione del personale, compresi gli incarichi di segretari di stato.
Saranno eliminati circa 1.800 posti di funzionari pubblici e contrattuali in 32 istituzioni subordinate e coordinate dall’Esecutivo, ha precisato Marcel Ciolacu, spiegando che questo segnale è atteso sia dall’opinione pubblica, che soprattutto dall’ambiente imprenditoriale. “Eliminiamo e accorpiamo enti e istituzioni. Riduciamo il numero dei dipendenti e tagliamo alti incarichi. In totale, stiamo parlando di un massiccio calo dei posti del 13,5%”, ha detto Marcel Ciolacu.
Per quanto riguarda le istituzioni che hanno un organigramma approvato dal Consiglio Supremo di Difesa, il capo della Cancelleria del primo ministro, Radu Oprea, ha spiegato che seguiranno decreti governativi per l’approvazione degli organigrammi, per l’organizzazione e il funzionamento delle rispettive istituzioni. Per quanto riguarda i posti vacanti, ha detto, si intende liberare coloro che sono soggetti alla decisione dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia con la quale è vietato il cumulo della pensione con lo stipendio.
L’annuncio del primo ministro Marcel Ciolacu di ridurre il numero dei posti nelle istituzioni governative arriva dopo che sempre lui ha chiesto ai ministri, nella riunione del Governo del 10 gennaio, di avanzare proposte per la ristrutturazione dei posti nell’amministrazione e nelle compagnie statali. Le proposte di riduzione del personale, che il primo ministro Ciolacu ha dichiarato prioritarie, fanno parte dei calcoli di bilancio per il 2025. Misure simili sono state adottate anche dal Parlamento. La Camera dei Deputati ha votato, all’inizio di febbraio, una riduzione di 240 posti, mentre il Senato ha deciso di eliminare 178.
Secondo gli esperti, però, non è chiaro quale sarà l’impatto della ristrutturazione sulla spesa pubblica. Il numero di posti occupati nelle istituzioni ed enti pubblici in Romania ammontava, a gennaio, a 1,3 milioni. Nel 2020, 1,25 milioni di persone erano impiegate dello stato, nel 2021 – 1,26 milioni, nel 2022 – 1,28 milioni e nel 2023 – 1,29 milioni. Per buona parte di questi anni, sono state bloccate le assunzioni nel sistema pubblico, avvenendo solo attraverso deroghe approvate dai ministri e dal premier.
Alla fine dello scorso anno, il governo guidato da Marcel Ciolacu ha adottato un’ordinanza con la quale sono stati congelati gli stipendi dei dipendenti statali e le pensioni pubbliche. Sempre in nome del risparmio di bilancio, sono state eliminate anche le agevolazioni fiscali nel settore dell’IT, dell’edilizia o dell’agricoltura, la soglia fiscale di tassazione per le microimprese è scesa alla metà e l’imposta sui dividendi è salita al 10%.