Riserve valutarie record
Le riserve valutarie della Romania hanno raggiunto un livello record.
Leyla Cheamil, 04.06.2024, 12:16
Alla fine dello scorso mese, le riserve valutarie della Banca Centrale di Romania ammontavano a più di 65 miliardi di euro. Lo ha annunciato la Banca stessa, precisando che si è registrato un incremento del 4,1% rispetto agli oltre 62,500 miliardi di euro a fine aprile 2024. Il superamento del tetto di 65 miliardi rappresenta un riferimento storico per un indicatore dal quale dipendono direttamente la stabilità del tasso di cambio e dei prezzi.
Questo aumento è dovuto principalmente all’alimentazione dei conti del Ministero delle Finanze nel mese di maggio con le somme risultanti dall’emissione di alcune euro-obbligazioni, per un totale di oltre 3,2 miliardi di euro. Le conseguenze di questo aumento sono il rafforzamento della fiducia dei mercati finanziari e degli investitori nella solvibilità finanziaria della Romania, ma anche in termini di sostegno all’instabilità del tasso di cambio del leu.
Gli specialisti sottolineano, tuttavia, la volatilità dei mercati finanziari in tutto il mondo. “Ci troviamo in una situazione internazionale molto volatile, i mercati finanziari internazionali sono molto incerti sulla direzione che prenderanno, e per questo è bene avere riserve internazionali più elevate, che sono una sorta di cintura di sicurezza per le turbolenze che possono apparire. Il fatto che le riserve siano aumentate dimostra, a mio avviso, che dobbiamo essere preparati a un’ulteriore evoluzione, in grado di correggere l’elevato deficit commerciale che ci portiamo dietro da anni e di rendere le esportazioni più competitive”, ha spiegato l’analista Aurelian Dochia.
Parte della valuta che va alle riserve proviene da fondi europei, che vengono poi convertiti in lei e utilizzati dal Ministero delle Finanze per finanziare alcuni progetti di investimento, precisa l’analista economico. Sebbene l’aumento delle riserve valutarie della Romania sia una buona notizia, bisogna tenere conto anche degli aspetti meno favorevoli, aggiunge Aurelian Dochia.
“Probabilmente il fatto che alcuni di questi investimenti non siano avvenuti secondo i termini previsti può rappresentare anche un aspetto negativo di queste riserve. Inoltre, secondo molti analisti, il fatto che la Romania abbia mostrato una notevole stabilità del tasso di cambio negli ultimi anni, nonostante le turbolenze che hanno interessato tutti i mercati, ha anche un aspetto negativo, perché, nelle condizioni in cui l’inflazione nazionale è aumentata moltissimo, a un certo punto era del 16%, e il tasso di cambio è rimasto pressoché invariato, le nostre esportazioni stanno soffrendo. Non possono essere competitive nelle condizioni di questo tasso di cambio”, ha aggiunto Aurelian Dochia.
Ricordiamo inoltre che il livello delle riserve auree è rimasto a oltre 103 tonnellate. Considerando l’andamento dei prezzi a livello internazionale, il suo valore sfiora i 7,200 miliardi di euro. Quindi, alla fine dello scorso mese, le riserve internazionali della Romania – valute più oro – ammontavano a oltre 72,200 miliardi di euro.