Rischi per i bambini non vaccinati
România Internațional, 04.01.2017, 16:56
L’ondata di casi di morbillo
potrebbe crescere. Lo hanno reso noto, oggi, i medici dell’Ospedale di Malattie
Infettive Victor Babes di Timisoara, nell’ovest della Romania, la provincia
più colpita, dove nei primi tre giorni del 2017 sono già stati ricoverati 30
pazienti, il più giovane di solo tre settimane. Nel mese di dicembre dell’anno
scorso erano stati ricoverati altri 124 bambini. L’epidemia di morbillo
scoppiata lo scorso autunno in Romania ha determinato il Ministero della Salute
a proporre, assieme ai rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della
Salute, all’Unicef e all’Istituto di Salute Pubblica una serie di misure per
combattere il dilagare del virus.
Tra le misure si annoverano l’abbassamento
dell’età di vaccinazione dei bambini a 9 mesi, in quanto, affermano gli
specialisti, una caratteristica dell’epidemia è che colipsce i bimbi sotto un
anno, ma anche la vaccinazione dei bimbi tra i 5 e i 9 anni cui non è stata
somministrata la seconda dose. Finora sono stati confermati 10 decessi ed oltre
2000 casi di morbillo nel Paese. Il ministero della Salute afferma che il
motivo per cui i casi di morbillo si sono molteplicati è il rifiuto dei
genitori di vaccinare i figli. Gli specialisti affermano che è importante che
siano rispettate le regole epidemiologiche, di prevenzione specifica, come ad
esempio, la vaccinazione, perchè è il metodo più efficiente per prevenire
simili malattie, perchè, anche se in seguito al vaccino non hanno immunità
completa, fanno una forma lieve. I medici ammoniscono che tra le complicanze
che possono apparire in seguito al contagio con il virus del morbillo si
annoverano malattie gravi come la bronchite e l’otite siero-mucosa, la
polmonite virale e l’encefalite.
L’epidemia di morbillo ha riportato in
discussione un problema controverso in Romania. Negli ultimi anni la campagna
di vaccinazione ha diviso la società romena. Un numero sempre maggiore di
genitori hanno interrotto l’imunizzazione dei figli dopo che questi hanno avuto
una serie di reazioni avverse. Stando alle statistiche ufficiali, in Romania,
il tasso di vaccinazione è calato drammaticamente, anche del 20%, sotto il
livello di sicurezza del 95% raccomandato dall’OMS. Inoltre, la Romania si
confronta con il maggior numero di casi di morbillo, tubercolosi ed epatite B
in Europa.
Sebbene queste malattie gravi potrebbero essere prevenite tramite la
vaccinazione, in Romania l’imunizzazione della popolazione si fa con
difficoltà. Le cause sono la mancanza dei vaccini e la sfiducia dei romeni in questa
procedura medica. D’altra parte, i dottori lamentano che il Programma Nazionale
di Imunizzazione si blocca sempre più spesso, perchè non esistono mai
sufficienti dosi di vaccino. In Romania esiste uno schema di vaccinazione
raccomandato dal Ministero della Salute, che però i genitori possono rifiutare
integralmente o parzialmente senza sopportare alcuna conseguenza. (traduzione di Adina Vasile)