Rischi economici nella visione della Banca Centrale Romena
Roxana Vasile, 08.04.2016, 17:17
La Romania resta stabile dal punto di vista
finanziario, ma i rischi che potrebbero condurre al deterioramento della
situazione sono aumentati rispetto all’anno precedente. Lo rileva il rapporto
annuo della Banca Centrale romena, infatti una mappa dei rischi per la
stabilità finanziaria e dei pericoli che minacciano le performance economiche.
Quest’anno, ai rischi segnalati nel 2015 la Banca Centrale ha aggiunto altri
due. Uno di essi è un rischio sistemico severo riguadante il quadro legislativo
incerto.
Negli ultimi sei mesi si sono intensificate
le iniziative legislative che si propongono di regolamentare il settore
finanziario-bancario, tramite l’intervento retroattivo nei contratti conclusi
tra le banche e i clienti. La legge sulla restituzione dell’immobile alla banca
al posto del credito è la più nota iniziativa del genere. Al riesame della
legge sono stati adottati una serie di emendamenti che correggono una parte dei
problemi segnalati, ma la questione di fondo è rappresentata, da una parte,
dalla retroattività della legge che viene mantenuta, e dall’altra, dalla
stabilità e prevedibilità del quadro legislativo. Inoltre, abbiamo preso questa
decisione di considerare che tutte le proposte sul quadro legislativo in campo
finanziario-bancario si concentrano in un rischio sistemico severo anche per il
fatto che sappiamo che esistono anche altre iniziative legislative che possono
intaccare seriamente la stabilità finanziaria, motivate, parzialmente, anche
dal fatto che il 2016 è un anno elettorale, spiega il governatore della Banca
Centrale romena, Mugur Isarescu.
Un altro rischio nuovo segnalato
riguarda la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Ue, gli effetti di una
simile situazione mettendo in discussione il funzionamento dell’Unione, e
riguardando, allo stesso tempo, anche eventuali fughe di capitale, deprezzamenti
della moneta nazionale, la riduzione dei fondi europei e costi di finanziamento
maggiori. Rischi sistemici sono considerati anche il possibile calo della
fiducia degli investitori nei mercati emergenti e la crisi dei rifugiati nel
Medio Oriente. Altri possibili problemi sono stati segnalati dal
vicegovernatore della Banca Centrale romena, Liviu Voinea.
L’incertezza in crescita su
piano esterno non dev’essere aggravata da vulnerabilità che ci creiamo da soli
su piano interno. Il settore bancario ha continuato a consolidarsi, e il
rischio di contagio si è ridotto, la riserva di crediti in lei è diventata
maggioritaria, la disciplina nel pagamento, anche se migliorata, resta una
vulnerabilità per le compagnie non finanziarie, e l’accesso della popolazione
ai crediti per l’acquisto di un’abitazione è migliorato, ma rischia di ridursi
a causa delle iniziative legislative recenti, ha spiegato Voinea.
Dal prossimo anno, il rapporto della Banca Centrale sarà biannuale, e
sarà pubblicato nei mesi di aprile ed ottobre. Lo ha reso noto il governatore
Mugur Isarescu. Da una parte, viene adottato il modello della Banca
Centrale-Europea. D’altra parte, la Banca Centrale Romena desidera offrire più
rapidamente dati concreti sulle sfide interne o esterne contro la stabilita
finanziaria della Romania. (traduzione di Adina Vasile)