Rinviata nomina direzione DNA
Il presidente Klaus Iohannis ha preso una decisione anticipata in ugual misura dai suoi sostenitori e nemici ed ha annunciato di non accettare la proposta inoltrata dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, di nominare Adina Florea nella carica di procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione. Oltre a questa, altre tre proposte sono state respinte al vertice dellAlta Corte di Cassazione e Giustizia, come pure quella per la carica di viceprocuratore-capo della DIICOT, la procura antimafia. Non sono riunite le condizioni di legalità necessarie oggettivamente affinché un procuratore sia nominato per un incarico dirigenziale – spiega un comunicato dellAmministrazione Presidenziale.
Bogdan Matei, 22.11.2018, 13:50
Il presidente Klaus Iohannis ha preso una decisione anticipata in ugual misura dai suoi sostenitori e nemici ed ha annunciato di non accettare la proposta inoltrata dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, di nominare Adina Florea nella carica di procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione. Oltre a questa, altre tre proposte sono state respinte al vertice dellAlta Corte di Cassazione e Giustizia, come pure quella per la carica di viceprocuratore-capo della DIICOT, la procura antimafia. Non sono riunite le condizioni di legalità necessarie oggettivamente affinché un procuratore sia nominato per un incarico dirigenziale – spiega un comunicato dellAmministrazione Presidenziale.
Lo scorso mese, anche la sezione per i procuratori del CSM aveva espresso parere negativo sullinvestitura di Adina Florea, affermando che presenta scarsa resistenza allo stress e una capacità di analisi e sintesi ridotta, nonché sincopi nel rapportarsi a valori quali lonestà e limparzialità, indispensabili per un manager. Il ministro Toader ha dichiarato di non essere stato colto di sorpresa dal rifiuto del presidente, ma dalla sua motivazione, cioè lassenza di un attestato che le persone designate non abbiano collaborato con la Securitate, la polizia politica della dittatura comunista. Se a livello giuridico e procedurale i dibattiti sembrano continuare, a livello politico la decisione del presidente è definita da alcuni analisti un contrattacco, nella guerra senza fine che lo vede opporsi alla maggioranza governativa PSD-ALDE.
Presieduta dallex politico socialdemocratico Valer Dorneanu, la Corte Costituzionale ha deciso, a giugno, che il capo dello stato dovesse rimuovere dallincarico il capo della DNA, Laura Codruţa Kövesi, come aveva sollecitato già da febbraio il ministro Toader. I giudici costituzionali hanno stabilito che il presidente ha generato un conflitto con il Governo quando ha rifiutato di rimuoverla dallincarico. La sua partenza è stata considerata una vittoria per il Potere di sinistra, accusato dallopposizione, dalla società civile e dalla stampa, di voler sottomettere i magistrati e salvare dalle condanne i politici corrotti. Protagonista della lotta alla corruzione per alcuni, capo di un sistema poliziesco abusivo per altri, Laura Codruţa Kövesi era stata spesso definita la donna più forte in Romania. Poco prima della revoca del suo incarico, lei affermava, ad un dibattito organizzato alla sede dellONU a New York, che la maggiore sfida per la Romania e il mantenimento dellindipendenza dei giudici e dei procuratori.
Solo negli ultimi cinque anni, la DNA ha rinviato a giudizio 14 ministri ed ex ministri e 53 parlamentari, di cui 27 sono stati già condannati in via definitiva. Nello stesso periodo, la Direzione ha disposto misure precauzionali di oltre 2,3 miliardi di dollari. La DNA, aggiungono i commentatori, dovrà continuare a funzionare come finora. Perché, in una democrazia matura, le istituzioni compiono i loro doveri indipendentemente da chi sono i loro capi.