Rimpasto governativo rinviato
Non ci sarà più alcun cambiamento di ministri questa settimana e la nuova proposta di rimpasto fatta dal PSD (il principale partito della coalizione governativa in Romania) sarà analizzata dopo le festività dedicate al Centenario della Grande Unità e alla Festa Nazionale del 1° Dicembre. L’annuncio è stato fatto dal presidente Klaus Iohannis, il quale ha argomentato la decisione ricordando che le feste nazionali vanno rispettate come si deve.
Corina Cristea, 23.11.2018, 14:29
La dichiarazione giunge pochi giorni dopo che il capo dello stato ha accettato sei sulle otte proposte di nomina inoltrate dai socialdemocratici per i vari dicasteri del Governo Dăncilă. Ha bocciato la nomina di Lia Olguţa Vasilescu al ministero dei Trasporti e quella di Ilan Laufer al Ministero dello Sviluppo Regionale. I due sono inadeguati, ha dichiarato Klaus Iohannis senza altre spiegazioni. Il no del presidente ha generato una reazione veemente da parte di Laufer, ebreo romeno, il quale ha accusato Klaus Iohannis, di cui ha affermato che è etnico tedesco, di “un nuovo atto di antisemitismo”.
In risposta, il presidente, sostenuto anche dalla comunità ebraica, ha condannato fermamente l’uso di temi particolarmente sensibili a scopi politici, sottolineando che i riferimenti all’antisemitismo e al nazismo nella disputa politica sono irresponsabili e indicano gravi carenze di educazione, cultura, diplomazia e storia.
Il PSD ha risposto proponendo Lia Olguţa Vasilescu, la quale finora è stata ministro del Lavoro, a capo del Ministero dello Sviluppo Regionale e Mircea Drăghici, il tesoriere del partito, a quello dei Trasporti. Stando al presidente, così non si può governare. “È impossibile cambiare i ministri tutti i giorni. Come immaginarci che un governo possa funzionare con due rimpasti in una sola settimana? Io non sono d’accordo di contribuire ad un governo del genere, che sembra piuttosto un carosello. Il Governo è al completo, non deve fare altro che lavorare”, ha dichiarato il capo dello stato.
Il PSD è già al terzo governo in meno di due anni. Sono state sostituite moltissime persone dagli incarichi di ministri — ben 70 politici sono stati o sono ancora ministri in questi governi, ha aggiunto Klaus Iohannis. Stando al presidente, la soluzione corretta per la Romania sarebbe stata, e lo è ancora, la sostituzione dell’intero Governo che, nella sua opinione, ha creato moltissimi problemi al Paese. La premier Viorica Dăncilă aveva in precedenza dichiarato che il rimpasto è volto a migliorare l’attività dell’equipe governativa, anche in vista della presidenza di turno del Consiglio UE che la Romania assumerà a cominciare dal 1 gennaio 2019.