Riadottata legge sulle pensioni speciali
La Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato, come organo decisionale, la legge sulle pensioni speciali, in una forma modificata secondo i requisiti della Corte Costituzionale.
Ştefan Stoica, 17.10.2023, 12:07
La maggioranza social-liberale della Camera dei Deputati di Bucarest è riuscita a imporre il suo punto di vista e ad adottare la nuova forma della legge speciale sulle pensioni, modificata per soddisfare i rigori richiesti dalla Corte Costituzionale. Dal testo della versione iniziale della legge sono state riesaminate solo le disposizioni relative alle pensioni dei magistrati, secondo le richieste avanzate dai giudici della Consulta, e rispetto alla forma adottata dal Senato, i deputati hanno introdotto solo emendamenti di tecnica legislativa. Il PSD e il PNL hanno bocciato praticamente tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni, indipendentemente dal loro colore politico. USR, AUR e UDMR hanno criticato con veemenza il progetto, sostenendo che manterrebbe l’elevato, e in alcuni luoghi indecente, livello delle pensioni di cui godono i magistrati e altre categorie di pubblici dipendenti e continuerebbe a ignorare il principio contributivo, che sta alla base delle pensioni normali. L’Unione Salvate Romania accusa, inoltre, che sono stati introdotti bonus non permanenti, a vantaggio della clientela di partito, mentre l’UDMR ricorda che la sua proposta di tassazione drastica su tutti i redditi che superano l’indennità presidenziale è stata respinta.
In risposta, i socialdemocratici affermano che la legge rispetta sia le decisioni della Corte Costituzionale che le richieste della Commissione Europea, il che consentirà alla Romania di accedere ai 2,8 miliardi di euro stanziati per questo capitolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. I liberali sostengono, da parte loro, che gli emendamenti dell’opposizione non rispettavano la decisione della Corte Costituzionale. Ammettono che le pensioni speciali verranno mantenute, ma sottolineano che il progetto tiene tuttavia conto, parzialmente, del contributo del periodo attivo e introduce una soglia fiscale per le pensioni speciali, misure che abbassano il quantum.
Secondo la legge adottata dalla Camera dei Deputati come organo decisionale, i magistrati possono ritirarsi dall’attività quando compiono 60 anni, con una pensione di servizio che rappresenta l’80% della media delle indennità mensili lorde e dei bonus degli ultimi anni 4 anni prima di andare in pensione. La legge stabilisce che, a partire dal prossimo anno i giudici, i procuratori, gli assistenti magistrati dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia e della Corte Costituzionale, nonché il personale specializzato in giurisprudenza, potranno andare in pensione se hanno 25 anni di anzianità e l’età di almeno 47 anni e quattro mesi. L’età pensionabile aumenterà poi ogni anno di quattro mesi, fino al raggiungimento dell’età di 60 anni per i magistrati. Inoltre, le pensioni di servizio non saranno superiori al reddito netto dell’ultimo mese di attività e la soglia fiscale aumenterà gradualmente, fino al 20%.