Revisione della legge sull’insolvenza
Il Governo di Bucarest ha adottato con la procedura d’urgenza un decreto che cambia la legge sull’insolvenza. Le modifiche legislative sono volte a fermare certe pratiche abusive, come le insolvenze ripetute finalizzate a eludere il pagamento degli oneri ai partner e al bilancio di stato, ha dichiarato la premier Viorica Dancila. In Romania, oltre 6.000 aziende, con più di 64.000 dipendenti, sono in stato di insolvenza. Il decreto governativo consente la conversione dei debiti delle aziende in azioni che entreranno in possesso dello stato per saldare le restanze delle rispettive imprese, e il Fisco avrà una procedura chiara in tal senso, ha precisato il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici.
Leyla Cheamil, 28.09.2018, 12:12
Il Governo di Bucarest ha adottato con la procedura d’urgenza un decreto che cambia la legge sull’insolvenza. Le modifiche legislative sono volte a fermare certe pratiche abusive, come le insolvenze ripetute finalizzate a eludere il pagamento degli oneri ai partner e al bilancio di stato, ha dichiarato la premier Viorica Dancila. In Romania, oltre 6.000 aziende, con più di 64.000 dipendenti, sono in stato di insolvenza. Il decreto governativo consente la conversione dei debiti delle aziende in azioni che entreranno in possesso dello stato per saldare le restanze delle rispettive imprese, e il Fisco avrà una procedura chiara in tal senso, ha precisato il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici.
Stando ai media romeni, l’ambiente d’affari critica la misura, sostenendo che non c’è posto per lo Stato in una compagnia privata, mentre gli specialisti parlano di una nazionalizzazione velata. Il ministro Teodorovici ha spiegato che la revisione è stata determinata da disfunzioni provocate dalle precedenti forme della legge. Complessivamente, queste disfunzioni hanno provocato arretrati al bilancio di stato di oltre 63 miliardi di lei (13,5 miliardi di euro) delle aziende in insolvenza, e il recupero sfiora appena il 6%. Vi possiamo aggiungere anche gli arretrati verso le compagnie creditrici. Quindi va consentita la conversione, la riduzione o la cessione dei crediti al budget, ovviamente in certe condizioni, per evitare il fallimento di parecchie compagnie che hanno un reale potenziale di ripresa, nonchè altre gravi consguenze sociali ed economiche, ha detto il ministro, aggiungendo che i nuovi provvedimenti sono finalizzati ad assicurare le condizioni necessarie al rinvigorimento e al mantenimento delle aziende nel circuito economico e a proteggere il pubblico denaro recuperando i soldi per il bilancio di stato.
Alcune delle principali modifiche prevedono una maggiore responsabilità dell’amministratore giudiziario e la responsabilizzazione del debitore nel gestire l’attività. Secondo i dati riportati sul sito dell’Ufficio Nazionale del Registro del Commercio, il numero delle aziende e delle persone fisiche autorizzate entrate in insolvenza, la maggior parte con sede a Bucarest, è sceso di circa il 2,5% nei primi otto mesi dell’anno, rispetto al corrispondente periodo del 2017.