Repubblica di Moldova, avanti nel cammino europeo
Maia Sandu resta presidente della Repubblica di Moldova.
Bogdan Matei, 04.11.2024, 12:00
La presidente della Repubblica di Moldova, la filo-occidentale Maia Sandu, è stata rieletta per un mandato di quattro anni. Nella tornata decisiva delle presidenziali svoltasi domenica, ha ottenuto più del 55% dei voti. Il suo sfidante, l’ex procuratore generale accusato di problemi di integrità, Alexandr Stoianoglo, di etnia gagauza, sostenuto dai socialisti filorussi, ha raccolto meno del 45% dei voti, secondo la Commissione elettorale centrale di Chişinău. Entrambi i finalisti presidenziali della Repubblica di Moldova hanno anche la cittadinanza della confinante Romania.
Dopo aver votato, Maia Sandu ha auspicato una grande affluenza alle urne degli elettori, per annientare coloro che ha definito “ladri (che) vogliono comprare” la repubblica. Da parte sua, il primo ministro Dorin Recean, che guida un governo formato dal partito presidenziale Azione e Solidarietà (PAS), ha dichiarato che il Ministero degli Interni e altre istituzioni pubbliche stanno lavorando per impedire un attacco alla democrazia nella Repubblica di Moldova.
Il premier Recean ha accusato i tentativi di frode elettorale orchestrati dalla Russia e ha detto che “siamo in un momento di attacco da parte di gruppi criminali, che hanno comprato molti voti, e per questo è molto importante mobilitarci, votare, perché il nostro voto sconfiggerà la frode”. Recean ha inoltre dichiarato che i cittadini devono eleggere “il leader che ci porterà alla prosperità, all’Unione Europea”.
Sempre domenica Stoianoglo, accusato di avere molte difficoltà ad esprimersi in romeno, sosteneva che la padronanza della lingua ufficiale della repubblica non è una condizione obbligatoria per un candidato alla presidenza. Alcuni commentatori spiegano che questa dichiarazione, offensiva nei confronti della maggioranza romenofona dei cittadini moldavi, ha ulteriormente ridotto ancora di più la quota elettorale del candidato di sinistra.
I gagauzi sono una popolazione turca di confessione cristiano-ortodossa. Vennero colonizzati nel sud dell’odierna repubblica dal regime zarista, che li portò dalla Bulgaria orientale due secoli fa. I linguisti affermano che, dopo la seconda guerra mondiale, i gagauzi sono stati sottoposti dagli occupanti sovietici ad una russificazione forzata, unita all’isolamento dai romeni, tanto che oggi alcuni non solo non conoscono affatto la lingua romena, ma non parlano più nemmeno il proprio idioma turco.
L’Europa ha accolto con soddisfazione la vittoria di Maia Sandu. Tra coloro che hanno inviato messaggi di congratulazioni – il capo della Commissione Europea, il cancelliere tedesco, i presidenti di Francia, Ucraina e Romania. La presidente rieletta ha promesso che, nel prossimo mandato, perseguirà un “miglioramento dell’atto di governo”, perché sa che ci sono cittadini “insoddisfatti della situazione” nella repubblica.
L’analista romeno Armand Goșu, specializzato nello spazio ex-sovietico, ricorda che tra pochi mesi a Chişinău seguono le elezioni politiche, altrettanto importanti come le presidenziali, se non addirittura di più, perché la Repubblica di Moldova è una repubblica semipresidenziale, nella quale il capo dello stato ha poteri limitati.