Regolamentazioni sul conseguimento del dottorato
Il vecchio dibattito sui dottorati in Romania è stato riacceso, questi giorni, dal neo ministro dellIstruzione, Adrian Curaj. Desideroso di infrangere abitudini mantenute durante i mandati dei suoi predecessori, il ministro propone, senza esitazioni, la modifica della legislazione sui dottorati. Le modifiche, riportate in un progetto già al dibattito pubblico, mirano, afferma il ministro, al consolidamento dellautionomia universitaria e, implicitamente, a rendere trasparente il processo di conseguimento del dottorato.
Florentin Căpitănescu, 15.02.2016, 15:51
“Ho avuto in vista e sono interessati cinque articoli degli oltre 300 della Legge sullistruzione e negli interventi fatti non ho avuto in vista che quegli articoli riguardanti il dottorato e letica. Con ciò che siamo riusciti a fare, un problema di sistema avrà un approccio di sistema”, ha detto il ministro.
Adrian Curaj ha ribadito che il conferimento e il ritiro dei titoli dottorali spetteranno, dora in poi, alle istituzioni organizzatrici, ossia le università e lAccamdemia Romena, mentre il Consiglio Nazionale di Attestazione dei Titoli, dei Diplomi e dei Certificati Universitari sarà listituzione di appello. Inoltre, tutti gli ordini di conferimento dei titoli dottorali saranno publicati sul sito del Ministero dellIstruzione. Questo set di proposte dovrebbero essere applicate a metà marzo. Il rinvigorimento delle legislazione sui dottorati è vitale, in quanto, nella forma attuale, essa è incoerente e caotica, ha motivato il ministro Curaj la sua iniziativa. Egli non ha esitato a ciritcare duramente lingerenza del potere politico nel percorso dellinsegnamento romeno nel periodo postcomunista, per cui non è stato creato un quadro robusto e non al quale non è stata offerta la tanto necessaria autonomia. Il ministro ha portato in discussione anche ciò che ha chiamato il doppio standard di cui hanno beneficiato i politici dottori o dottorandi, nel caso dei quali i criteri di conferimento dei titoli universitari non sarebbero stati applicati con acuretezza.
Senza dubbio, il caso più famoso è quello dellex premier, il socialdemcratico Victor Ponta. Nel 2012, i sospetti di plagio sulla sua tesi di dottorato sono stati confermati dal il Consiglio Nazionale di Attestazione dei Titoli, dei Diplomi e dei Certificati, stando al quale decine di pagine sono state copiate in una maniera grossolana. Lo scandalo è stato amplificato dal fatto che il relatore della tesi sia stato proprio il tutore politico di Ponta, Adrian Nastase, un altro ex premier, condannato per corruzione. Per Ponta però, il plagio dimostrato della sua tesi non è stato un argomento abbastanza solido affinchè rassegnasse le dimissioni. Come succede, di solito, nel caso di un politico importante in un Paese civilizzato. (traduzione di Octavian Cordos)