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Regioni: vicepremier Dragnea, obiettivo è sviluppo economico


La regionalizzazione della Romania è stata annunciata dalle autorità di Bucarest come uno dei maggiori progetti da attuare dopo il crollo del comunismo. L’ultima riforma amministrativa e territoriale del Paese risale agli anni ’60 del Novecento.

Regioni: vicepremier Dragnea, obiettivo è sviluppo economico
Regioni: vicepremier Dragnea, obiettivo è sviluppo economico

, 11.03.2013, 13:17


La regionalizzazione della Romania è stata annunciata dalle autorità di Bucarest come uno dei maggiori progetti da attuare dopo il crollo del comunismo. L’ultima riforma amministrativa e territoriale del Paese risale agli anni ’60 del Novecento.




Approvati dal Governo, i principi di riassestamento amministrativo prevedono un consiglio regionale e un presidente, eletti direttamente dai cittadini, che gestiranno bilanci locali, fondi europei e governativi, e avranno maggiori competenze rispetto alle attuali autorità provinciali.




Lo sviluppo economico equilibrato è uno degli obiettivi della regionalizzazione, ha dichiarato alla rete Romania tv il vicepremier Liviu Dragnea.




“Se questo progetto sarà costruito politicamente, allora distruggerà la Romania. Abbiamo un’unica chance, quella che le regioni venissero fondamentate in base ad analisi molto serie, in base a dibattiti in tutto il Paese, affinchè il progetto finale abbia un fondamento serio per sviluppare la Romania. Non ci sarà una regionalizzazione in base a criteri etnici, tale fatto è escluso, non è stato attuato da nessuna parte in Europa. Non parliamo di autonomia in base a criteri etnici. La regionalizzazione ha due grandi obiettivi: generare uno sviluppo equilibrato del Paese e avvicinare di più i servizi pubblici ai cittadini”, ha dichiarato il vicepremier Liviu Dragnea.




Il 10 marzo, oltre 5.000 ungheresi, la cui minoranza rappresenta circa il 7% della popolazione di Romania, concentrata in tre province al centro del Paese, hanno manifestato a favore dell’autonomia territoriale e contro il progetto della regionalizzazione.




Alla manifestazione organizzata dai radicali ungheresi, non ha partecipato anche l’Unione democratica magiari di Romania, che rappresenta la minoranza al Parlamento di Bucarest, fatto apprezzato dal premier Victor Ponta.




Il primo ministro ha sottolineato che i leader dell’Unione hanno capito di poter ottenere di più attraverso dialogo e negoziati anzichè tramite scontro ed estremismo.




Intanto, dall’opposizione, il leader democratico-liberale Vasile Blaga spiega che il progetto della regionalizzazione può essere attuato in base ai principi funzionali nell’Ue.




“A questo punto, non dobbiamo scoprire l’acqua calda, bensì applicare quello che viene applicato nell’Ue. Tutti fanno riassestamento amministrativo-territoriale, non solo regionalizzazione, per ottenere i migliori servizi pubblici possibili per i cittadini, a costi bassissimi”, ha dichiarato Vasile Blaga.




La direttiva della Commissione europea 1054/2001 precisa chiaramente i principi della regionalizzazione, come il criterio storico, geografico, socio-culturale, economico, ambientale e demografico, nel senso che la popolazione di una regione non deve contare meno di 800.000 persone e neanche più di 3.000.000.




Entro il 1 luglio, un Consiglio consultivo che include rappresentanti dell’ambiente accademico e politico, ma anche si padronati, sindacati e ong, svolgerà dibattiti ed elaborerà degli studi di impatto in base ai quali sarà decisa la maniera in cui sarà attuata la regionalizzazione.

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