Recovery Plan: prefinanziamento, CE eroga 1,8 mld euro alla Romania
La Romania beneficierà di 29,2 miliardi di euro per finanziare le riforme e gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di 14,24 miliardi di euro a fondo perduto e di 14,942 miliardi di euro di prestiti vantaggiosi, a interessi bassi garantiti dalla Commissione Europea. Bruxelles ha trasferito ieri a Bucarest i primi 1,8 miliardi di euro, vale a dire un prefinanziamento del 13% dell’importo totale, ed entro fine anno sarà erogata anche la differenza del prefinanziamento complessivo di quasi 8,8 miliardi di euro afferente al 2021.
Corina Cristea, 03.12.2021, 14:42
Il prefinanziamento è destinato ad avviare le riforme e gli investimenti fissati dalla Romania nel PNRR, strutturato su sei pilastri e diviso per 15 componenti, di modo che possa coprire le neccessità del Paese e seguire contemporaneamente le priorità della Commissione Europea. In materia di transizione all’economia verde, la Romania si propone investimenti per un valore di 3,9 miliardi di euro per modernizzare le ferrovie, inclusi equipaggiamenti elettrici o a zero emissioni di carbonio. Inoltre, 2,7 miliardi di euro andranno alla ristrutturazione di palazzi pubblici e condomini, sia dal punto di vista energetico che per consolidare la resistenza nell’evenienza di terremoti.
Il PNRR prevede 1,5 miliardi di euro per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, in settori quali giustizia, occupazione della manodopera e protezione sociale, ambiente e rilascio di carte d’identità elettroniche per 8,5 milioni di romeni. 881 milioni di euro saranno destinati alla digitalizzazione dell’istruzione, ad esempio per migliorare le competenza degli insegnanti, ma anche il contenuto educativo e gli equipaggiamenti. Il capitolo che prevede il consolidamento delle resilienza economica e sociale, ha come obiettivo un migliore processo decisionale e una fiscalità meglio sostenuta in Romania. Ciò sarà possibile tramite un bilancio consolidato da riforme fiscali, la riforma del sistema pensionistico e un miglior controllo delle spese.
Il piano prevede anche misure per migliorare l’ambiente d’affari, tramite il consolidamento dell’indipendenza del sistema giudiziario, della sua qualità ed efficacia, la lotta alla corruzione e un sistema decisionale prevedibile. Al capitolo Salute, il Piano prevede investimento di due miliardi di euro nell’infrastruttura ospedaliera, ma anche nel miglioramento del sistema educativo nel settore. In materia di resilienza nazionale ai rischi, è prevista anche la riforma del reddito minimo di inclusione, che dovrebbe semplificare e migliorare il sostegno sociale alle persone più vulnerabili, e in ugual misura stimolare l’occupazione e la formazione professionale. I soldi saranno erogati a tranches, a seconda dell’adempimento agli obiettivi, che vanno raggiunti entro il 31 agosto 2026.