Recovery: discussioni Romania – UE sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Intense discussioni in questi giorni tra le autorità di Bucarest e Bruxelles sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrebbe portare alla Romania fondi consistenti per il rilancio dopo-crisi. Tutti gli stati membri stanno elaborando piani simili, che saranno finanziati tramite un ampio meccanismo europeo di prestiti e sovvenzioni, per un valore totale di oltre 672 miliardi di euro, a sostegno delle riforme e degli investimenti. Il meccanismo è strutturato attorno a sei principali assi: la transizione verde; la trasformazione digitale; la coesione economica, la produttività e la competitività; la coesione sociale e territoriale; la resilienza sanitaria, economica, sociale e istituzionale; le politiche per la generazione futura.
Eugen Coroianu, 23.04.2021, 11:49
Intense discussioni in questi giorni tra le autorità di Bucarest e Bruxelles sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrebbe portare alla Romania fondi consistenti per il rilancio dopo-crisi. Tutti gli stati membri stanno elaborando piani simili, che saranno finanziati tramite un ampio meccanismo europeo di prestiti e sovvenzioni, per un valore totale di oltre 672 miliardi di euro, a sostegno delle riforme e degli investimenti. Il meccanismo è strutturato attorno a sei principali assi: la transizione verde; la trasformazione digitale; la coesione economica, la produttività e la competitività; la coesione sociale e territoriale; la resilienza sanitaria, economica, sociale e istituzionale; le politiche per la generazione futura.
Tale meccanismo permetterà all’UE di raggiungere entro il 2050 l’obiettivo in materia di neutralità climatica e ad avanzare sulla via della transizione digitale, creando allo stesso tempo posti di lavoro e stimolando la crescita economica. Il presidente Klaus Iohannis ha convocato per lunedì una seduta con i responsabili del Governo incaricati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Valuteremo il primo feedback della Commissione e miglioreremo il piano. Il Ministero presenterà nuovamente alla Commissione il piano rivisto e, alla fine, sono convinto che sarà accettato e che potremmo utilizzare questi fondi. Si tratta di una somma molto alta, di 30 miliardi di euro. Abbiamo la grande opportunità di mettere in atto riforme che sono state finora rinviate più volte e fare investimenti che, per mancanza di soldi, non sono stati realizzati in passato”, ha detto il capo dello stato.
Il premier liberale Florin Cîţu ha precisato che il piano adottato dal governo non è stato bocciato, ma si discute una modalità per rimodellarlo. Il ministro degli investimenti e dei progetti europei, Cristian Ghinea, ha spiegato che il Piano della Romania non è stato inviato ufficialmente a Bruxelles, però ci sono stati colloqui e negoziati tecnici informali. Ha inoltre precisato che la Commissione Europea ritiene troppo alta la somma stanziata all’infrastruttura di trasporto, mentre per quanto riguarda le irrigazioni, le opinioni sull’impatto ambientale variano. “La Romania è un Paese che propone stanziamenti eccezionali ai trasporti, soprattutto a quelli stradali. Nessun altro Paese propone un livello simile e la Commissione ritiene che le cifre siano troppo alte. Noi manteniamo il nostro punto di vista cioè che si tratta di stanziamenti necessari”, ha affermato Cristian Ghinea.
Dall’opposizione, il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu afferma che proporrà ai colleghi di scendere in sciopero parlamentare, se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non verrà presentato al Legislativo. Ciolacu aggiunge che il documento interessa lintero Paese e che più stati dell’UE lo hanno presentato davanti ai propri parlamenti.