Reazioni romene alla situazione in Grecia
L’esito del referendum svoltosi domenica in Grecia ha subito avuto risonanza nelle cancellerie di Bucarest. I responsabili politici romeni hanno recepito con rispetto, ma anche con preoccupazione il rifiuto dell’elettorato greco di accettare le misure di austerità sollecitate dai creditori internazionali. Come anche nelle reazioni degli altri leader europei, la paura del contagio si può leggere tra le righe, poichè nell’economia continentale i paesi sono interconnessi.
Bogdan Matei, 07.07.2015, 12:56
L’esito del referendum svoltosi domenica in Grecia ha subito avuto risonanza nelle cancellerie di Bucarest. I responsabili politici romeni hanno recepito con rispetto, ma anche con preoccupazione il rifiuto dell’elettorato greco di accettare le misure di austerità sollecitate dai creditori internazionali. Come anche nelle reazioni degli altri leader europei, la paura del contagio si può leggere tra le righe, poichè nell’economia continentale i paesi sono interconnessi.
Separate geograficamente solo dalla Bulgaria e legate politicamente da una relazione cordiale, Atene e Bucarest sono partner nell’UE e alleati nella NATO. La Romania ospita importanti investimenti greci, e la Grecia è una delle destinazioni estive favorite dei turisti romeni.
Per tutti questi motivi, il presidente romeno Klaus Iohannis ha espresso la speranza che saranno individuate delle soluzioni per il futuro europeo della Grecia. In un messaggio su Facebook, il capo dello stato valuta che è molto importante per tutti gli stati dell’Unione Europea che siano cercate in continuazione delle vie per uscire dalla crisi.
Anche il premier Victor Ponta ritiene che la soluzione consiste nel dialogo e non nelle decisioni unilaterali. Sempre su Facebook, ma dalla Turchia, dove è in convalescenza dopo un intervento chirurgico al ginocchio, il capo del Governo di Bucarest ha scritto che, a prescindere dalla strada scelta dalla Grecia, ci vorranno lunghi anni di riforme, che implicano dei sacrifici.
In riferimento agli effetti sulla Romania, Ponta ricorda che essa si trova al quarto anno consecutivo di crescita economica, e gli eventi esterni non possono perturbare la sua direzione positiva. La Romania non rassomiglia per nulla con la Grecia – insiste Ponta. In registro politico, il premier socialdemocratico romeno definisce la Grecia come una democrazia funzionale e, con una stilistica accentuata di sinistra, confessa di detestare coloro che chiama i talebani o i macellai sociali che demonizzano un popolo solo perchè a volte osa di avere un’opinione diversa dalla loro.
Su piano economico, le quattro grandi banche della Grecia detengono circa il 12% del totale degli attivi bancari di Romania, e queste non saranno lese da alcuna decisione che sarà presa da Atene sul sistema bancario in Grecia, in quanto sono persone giuridiche romene – ha sottolineato il portavoce della Banca Centrale, Dan Suciu.
Non parliamo di banche greche, ma parliamo di banche romene, che hanno avuto ad un certo momento capitale di fondazione greco – spiega Suciu. Queste si sottopongono alle legislazione romena, che prevede garanzie per tutti i depositi ammontanti fino a 100 mila euro per tutte le banche di Romania. Perciò, aggiunge il portavoce, dal punto di vista della banca centrale di Bucarest, non esiste alcun motivo di preoccupazione sulle riserve o i depositi dei cittadini romeni.