Reazioni internazionali al referendum in Romania
Il referendum per ridefinire la famiglia in Romania ha generato numerose reazioni all’estero. Il presidente del Gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo, il tedesco Udo Bullmann, gruppo di cui fa parte anche il PSD, al governo a Bucarest, ha salutato il fatto che il referendum in Romania non abbia ottenuto il sostegno necessario per essere validato. Un una dichiarazione pubblicata sul sito del Gruppo S&D del Legislativo comunitario, Bullmann si è detto fiducioso che il governo di Bucarest “ascolti gli elettori si concentri sui problemi che contano per loro”. “Il cambiamento proposto per essere apportato alla Costituzione sarebbe stato sicuramente un passo indietro per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT e siamo contenti che tale idea intollerante sul concetto di famiglia non abbia ricevuto il sostegno dei cittadini romeni, ha aggiunto ancora l’eurodeputato tedesco.
România Internațional, 08.10.2018, 11:33
Il referendum per ridefinire la famiglia in Romania ha generato numerose reazioni all’estero. Il presidente del Gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo, il tedesco Udo Bullmann, gruppo di cui fa parte anche il PSD, al governo a Bucarest, ha salutato il fatto che il referendum in Romania non abbia ottenuto il sostegno necessario per essere validato. Un una dichiarazione pubblicata sul sito del Gruppo S&D del Legislativo comunitario, Bullmann si è detto fiducioso che il governo di Bucarest “ascolti gli elettori si concentri sui problemi che contano per loro”. “Il cambiamento proposto per essere apportato alla Costituzione sarebbe stato sicuramente un passo indietro per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT e siamo contenti che tale idea intollerante sul concetto di famiglia non abbia ricevuto il sostegno dei cittadini romeni, ha aggiunto ancora l’eurodeputato tedesco.
La BBC commenta che un referendum sollecitato dai gruppi pro-famiglia della Romania, per estendere un divieto già esistente sui matrimoni tra le persone dello stesso sesso nella Costituzione, è stato un fallimento, in seguito alla scarsa affluenza al voto. Poco più del 20% della popolazione vi ha partecipato, nonostante i due giorni di voto e del forte sostegno della Chiesa Ortodossa Romena, maggioritaria in Romania. Stando alla BBC, il risultato della consultazione popolare non rappresenterà una differenza nella pratica, ma è una vergogna per i socialdemocratici al governo che hanno sostenuto fortemente il referendum e una prova della scarsa influenza della Chiesa Ortodossa Romena.
L’Agenzia Reuters nota che il referendum, che si è svolto per due giorni ed è costato 40 milioni di dollari, non ha ottenuto abbastanza voti per essere validato. La Romania volta le spalle al referendum per il divieto dei matrimoni tra persone dello stesso sesso”, titola il giornale spagnolo El Pais, menzionando: La scarsa partecipazione annulla il risultato, per cui Bruxelles, che era già preoccupata per le riforme della giustizia e per la corruzione in Romania, tira un sospiro di sollievo. Il fallimento del giorno è anche un duro colpo per il governo socialdemocratico, la cui immagine è già danneggiata dagli scandali di corruzione e che si confronta con le esigenze delle istituzioni europee”. “I conservatori romeni hanno voluto che i votanti limitassero la definizione della famiglia. Hanno fallito” — scrive The New York Times, aggiungendo che la scarsa presenza alle urne ha rappresentato un fallimento spettacolare.