Reazioni e misure contro il terrorismo
Gli esperti avevano già ammonito che la Pasqua cattolica, celebrata domenica, a soli 5 goni dalla strage di Bruxelles, è per gli jihadisti una buona occasione di colpire nuovamente. Inatteso è stato piuttosto il bersaglio. Non lEuropa, bensi la già vulnerabile minoranza cristiana, pari a solo l1% della popolazione del Pakistan a maggioranza musulmana, è caduta questa volta vittima dei terroristi. Oltre 70 persone sono state uccise e alcune ferite nella città di Lahore, in un parco in cui i cattolici celebravano la Risurrezione. Una fazione del movimento talebano pachistano ha rivendicato lattacco. Come tutti i leader politici del mondo, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha trasmesso subito al suo collega pachistano, Mamoon Hussain, un messaggio di cordoglio ed ha espresso la compassione e la solidarietà dei romeni con il popolo pachistano e le famiglie delle vittime.
Bogdan Matei, 29.03.2016, 15:48
La Presidenza e il Ministero degli Esteri di Bucarest hanno ribadito, allunsono, che la Romania condanna con fermezza simili attentati e resta impegnata nella lotta internazionale contro il terrorismo. Nel Paese, ha affermato il premier Dacian Ciolos, il rischio legato al terrorismo esiste, ma le cose sono tenute sotto controllo. In unintervista rilasciata ad unemittente televisiva privata e diffusa domenica, Ciolos ha aggiunto che allIntelligence romena vanno concessi strumenti che le permettano di monitorare la situazione, senza che cosi siano intaccati la trasparenza e i diritti cittadini. Il capo del Governo si è pronunciato per un controllo più rigoroso delle vendita delle schede telefoniche prepagate, che in Romania si possono comprare senza la verifica dellidentità, e ha precisato che il tema è allesame dei ministri della Giustizia e dellInterno. Ho capito, ha detto Ciolos, che nella preparazione di attentati in altri stati Ue sono state adoperate schede prepagate acquistate dalla Romania.
LIntelligence romena ha precisato che, in questo momento, non può offrire informazioni su terroristi che hanno compiuto attentati in Europa e che avrebbero utilizzato schede telefoniche romene. LIntelligence ha affermato però di detenere informazioni che sono adoperate schede non intestate degli operatori romeni di telefonia mobile nelle zone di conflitto, inclusivamente in Siria ed Iraq. Siccome lidentità delle persone che le utilizzano non può essere stabilita, cè la possibilità che queste schede siano utilizzate da cittadini romeni residenti in zone di conflitto, ma anche da persone aventi connessioni con entità terroristiche – afferma lIntelligence, in un comunicato trasmesso su richiesta della stampa. Certo è che, nei dibattiti pubblici di Bucarest, si sono molteplicate sia le voci che si pronunciano per la regolamentazione delle modalità di acquisto delle schede telefoniche, sia che quelle che ammoniscono che, a nome della lotta al terrorismo, lIntelligence può essere tentata dallingerenza nella vita privata dei cittadini pacifici. (traduzione di Adina Vasile)