Reazioni dopo le consultazioni del Presidente con i partiti
È necessario un referendum sulla giustizia e questo si svolgerà il 26 maggio, in concomitanza con le elezioni europee, ha dichiarato il presidente romeno, Klaus Iohannis, alla fine delle consultazioni su questo tema con i partiti parlamentari. I temi del referendum riguardano il divieto dell’amnistia e della concessione della grazia nel caso dei reati di corruzione e il divieto di emanare ordinanze d’urgenza relative a reati, pene e all’organizzazione giudiziaria. La consultazione è stata convocata sullo sfondo delle frequenti modifiche legislative nel settore giudiziario promosse dalla maggioranza parlamentare e dall’esecutivo PSD — ALDE, modifiche controverse e che sono seguite con attenzione e sono criticate dai partner europei di Bucarest. I colloqui, durati due giorni, non hanno portato sorprese.
Corina Cristea, 15.04.2019, 13:51
È necessario un referendum sulla giustizia e questo si svolgerà il 26 maggio, in concomitanza con le elezioni europee, ha dichiarato il presidente romeno, Klaus Iohannis, alla fine delle consultazioni su questo tema con i partiti parlamentari. I temi del referendum riguardano il divieto dell’amnistia e della concessione della grazia nel caso dei reati di corruzione e il divieto di emanare ordinanze d’urgenza relative a reati, pene e all’organizzazione giudiziaria. La consultazione è stata convocata sullo sfondo delle frequenti modifiche legislative nel settore giudiziario promosse dalla maggioranza parlamentare e dall’esecutivo PSD — ALDE, modifiche controverse e che sono seguite con attenzione e sono criticate dai partner europei di Bucarest. I colloqui, durati due giorni, non hanno portato sorprese.
I primi invitati al dialogo sono stati i partiti dell’opposizione — il PNL, l’USR e il PMP — ma anche l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali diverse da quella ungherese, che hanno approvato l’idea di indire un referendum. È vitale per la Romania che i suoi cittadini decidano di non accettare più l’aggressione sistematica, avviata dalla coalizione maggioritaria, contro l’indipendenza della Giustizia, contro i diritti e le libertà dei cittadini”, ha dichiarato il leader del principale partito dell’opposizione, il PNL, Ludovic Orban. Nel secondo e ultimo giorno dedicato alle consultazioni con i partiti parlamentari, ai colloqui è si è presentata solo una delegazione del principale partito della coalizione governativa, il PSD, partito che il capo dello stato considera colpevole della situazione esistente attualmente nella Giustizia. Klaus Iohannis: “Dall’inizio del suo mandato, il PSD continua costantemente e intensamente l’assalto contro la giustizia. IL PSD è colpevole per il fatto che della giustizia si discute moltissimo e con preoccupazione. I romeni sono preoccupati, temono che il PSD sottometta politicamente la giustizia romena. E, perché i romeni devono dare una risposta all’assalto del PSD contro la giustizia, ho deciso di indire questo referendum il 26 maggio prossimo.”
Il rappresentante del PSD alle consultazioni, Eugen Nicolicea, vicepresidente della Camera dei Deputati, ha annunciato che il Parlamento darà luce verde alla sollecitazione del presidente Klaus Iohannis di avviare un referendum consultivo, che non avrà effetti decisionali. Il partner del PSD al governo, l’ALDE, ha rifiutato di partecipare alle consultazioni e accusa il presidente Klaus Iohannis di usare il referendum come falsa partenza per le presidenziali di quest’anno. Il 26 marzo, il presidente Iohannis ha avuto consultazioni con rappresentanti della società civile sul tema del referendum, mentre il 27 marzo si è incontrato con rappresentanti dell’autorità giudiziaria e delle associazioni professionali dei magistrati sul tema dell’attuale situazione nel sistema giudiziario.