Reazioni dopo il caso Caracal
A Caracal, le autorità – i procuratori della Direzione Investigativa dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo e la polizia – continuano le indagini sugli omicidi che hanno scosso la piccolo città nel sud della Romania: Gheorghe Dincă, un meccanico auto sessantenne, ha confessato di aver ucciso due giovani, rispettivamente di 15 e 18 anni – Alexandra e Luiza, – dopo averle rapite per strada per lo sfruttamento sessuale, sequestrate nella propria casa e stuprate.
Daniela Budu, 31.07.2019, 13:38
A Caracal, le autorità – i procuratori della Direzione Investigativa dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo e la polizia – continuano le indagini sugli omicidi che hanno scosso la piccolo città nel sud della Romania: Gheorghe Dincă, un meccanico auto sessantenne, ha confessato di aver ucciso due giovani, rispettivamente di 15 e 18 anni – Alexandra e Luiza, – dopo averle rapite per strada per lo sfruttamento sessuale, sequestrate nella propria casa e stuprate.
In assenza di un aggiornamento periodico da parte degli inquirenti, lopinione pubblica, partendo dai pochissimi dati raccolti, sembra essere diventata un criminalista collettivo che cerca di districare i nodi sempre più tortuosi della vicenda. Le reti sociali abbondano di varianti tra le più cupe, nel contesto in cui le salme delle ragazze non sono state ritrovate finora. Allo stesso tempo, il malcontento dei cittadini per il modo in cui hanno agito le autorità ha raggiunto quote altissime, e continuano a emergere prove del loro mancato professionalismo.
Lo zio di una delle vittime, persona pubblica, ha pubblicato su Facebook gli stenogrammi delle chiamate disperate di sua nipote al numero di emergenza 112. Alexandra, rapita lo scorso mercoledi, è riuscita a chiamare giovedi il 112, gestito dallSTS – il Servizio di Telecomunicazioni Speciali. LSTS non ha individuato il posto esatto in cui era stata sequestrata la giovane, e loperatore che aveva risposto alla chiamata e il poliziotto che aveva fatto il collegamento telefonico non hanno saputo gestire con professionalismo la situazione. Poi, dopo sopralluoghi in tre location sbagliate indicate dallSTS, i poliziotti ci hanno messo 19 ore a irrompere finalmente nellimmobile del sospetto. Le forze dellordine hanno motivato il ritardo inclusivamente con il mancato permesso da parte del procuratore responsabile del caso, che ha invocato provvedimenti legali, di effettuare il sopralluogo sulla proprietà del sospetto prima delle 6 del venerdi.
Questo susseguirsi di inciampi ha già portato a destituzioni oppure dimissioni. Il Ministro dellInterno, Nicolae Moga, ha rassegnato le dimissioni per salvare una parte del prestigio fortemente leso dellistituzione, in seguito al modo di agire inadeguato in questo caso di alcuni dei suoi subordinati. Lo stesso gesto è stato fatto dal direttore dellSTS, Ionel Vasilca, mentre il capo della Polizia Romena, Ioan Buda, è stato destituito, come pure i capi della polizia locale e il prefetto della Provincia di Olt.
In parallelo, ieri, dallanalisi fatta nella seduta del Consiglio Supremo di Difesa, è emerso che le istituzioni responsabili della sicurezza dei cittadini non sono riuscite, in seguito ad una lunga serie di errori inaccettabili, ad assicurare un diritto fondamentale previsto dalla Costituzione romena – il diritto alla vita e allincolumità fisica e psichica. Perciò, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha chiesto al Governo di proporre, entro fine agosto, misure, norme e procedure di reazione rapida e di coordinamento, cosicchè in situazioni simili a quella di Caracal non si verifichino più dei ritardi. Dal canto suo, la premier romena Viorica Dancilă ha parlato di possibili misure legislative volte ad eliminare le deficienze nel funzionamento delle strutture che si occupano della sicurezza del cittadino.
Nominato ministro interinale dellInterno, Mihai Fifor è stato incaricato dalla premier Viorica Dăncilă ad avviare un processo radicale di lotta alla criminalità e riforma del sistema.