Reazioni dall’estero alla morte di Re Michele I
Il decesso di Re Michele I, ex monarca di Romania, non è passato inosservato a livello internazionale. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha espresso la sua profonde tristezza nel momento in cui ha appreso la notizia. “Ricordo con emozione i nostri incontri e voglio soprattutto rendere un omaggio a colui che, nel 1997, ha fatto il giro di tutte le capitali europee per promuovere l’ingresso della Romania nell’Unione Europea.” Così inizia il messaggio di cordoglio trasmesso da Jean-Claude Juncker, a nome suo e dell’Esecutivo comunitario di Bruxelles. “22 anni dopo, nel 2019, il Paese che ha amato così tanto ricoprirà per la prima volta la presidenza del Consiglio dell’UE. Sarà un momento importante sia per la Romania, che per il futuro della nostra Unione”, ha aggiunto ancora Juncker.
Florentin Căpitănescu, 06.12.2017, 12:06
Dal canto suo, il premier della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona), Pavel Filip, ha dichiarato che, “con la morte di Re Michele, la Romania perde un leader con una grande lungimiranza democratica, un punto di riferimento per quanto riguarda l’onestà, la modestia e la nobiltà d’animo”. “Un uomo di grande saggezza ed alto valore umano, che porta in sé la storia di un popolo e che resterà nella coscienza nazionale come una personalità emblematica della storia e della cultura romena”, ha affermato ancora il premier moldavo.
La personalità del Re è stata evocata pure dalla stampa internazionale. Per l’Agenzia France Presse, Sua Maestà ha incarnato, nel 20esimo secolo, il destino tragico della Romania, colta nel tumulto della Seconda Guerra Mondiale e, poi, nel marasma comunista.
Il quotidiano americano “Washington Post” scrive che Re Michele ha vissuto una vita segnata da intrighi politici e da quasi tutte le rivoluzioni che si sono svolte in Europa, nell’ultimo secolo. Allontanato dai comunisti, è stato esiliato per decenni ed è tornato in patria, in seguito al crollo del blocco sovietico — scrive ancora la pubblicazione americana, ricordando anche il contributo di Re Michele all’adesione della Romania alla NATO e all’Unione Europea.
L’agenzia stampa tedesca DPA nota che la più importante azione politica di Michele I è stata quella di dichiarare guerra alla Germania nazista, il 23 agosto 1944, e di far arrestare l’alleato di Hitler a Bucarest, il premier Ion Antonescu. Il quotidiano spagnolo “El Mundo” sottolinea invece che Re Michele era una personalità fondamentale per capire la travagliata storia europea degli ultimi otto decenni e che il suo lungo esilio, di oltre mezzo secolo, è stata una prova molto dura nella sua vita, che ha segnato irrimediabilmente il suo carattere introverso. (tr. G.P.)