Reazioni all’investitura del nuovo governo
Mercoledì è stata una giornata piena per la scena politica di Bucarest. Dopo le audizioni-maratona nelle commissioni di specialità, i ministri PSD-ALDE del nuovo gabinetto di Sorin Grindeanu hanno ricevuto la fiducia del Legislativo: 295 voti a favore e 133 contrari.
Roxana Vasile, 05.01.2017, 14:15
Mercoledì è stata una giornata piena per la scena politica di Bucarest. Dopo le audizioni-maratona nelle commissioni di specialità, i ministri PSD-ALDE del nuovo gabinetto di Sorin Grindeanu hanno ricevuto la fiducia del Legislativo: 295 voti a favore e 133 contrari.
Durante i dibattiti precedenti, il nuovo premier ha sostenuto che nel programma di governo si ritrovano tutte le misure presentate nella campagna elettorale, votate l’11 dicembre dalla maggior parte dei romeni. Tra l’altro, la crescita economica deve ritrovarsi nelle tasche dei romeni, che dovranno ricevere stipendi più alti. Inoltre, la Romania aspetta investitori stranieri che devono trovare qui una manodopera ben preparata e un quadro fiscale adeguato. Il premier ha presentato anche alcune decisioni concrete che verranno prese nel prossimo periodo, tra cui l’aumento dello stipendio minimo, che è uno fra i più bassi nell’UE.
Sorin Grindeanu: “Prendiamo in considerazione un aumento dello stipendio minimo a 1.450 lei quest’anno, e a 1.750 lei nel 2020. Dobbiamo per forza far aumentare il punto pensionistico di modo che nel 2021, si arrivi al 45% del valore dello stipendio minimo, cioè di 1.775 lei, con una prima crescita, a 1.000 lei, nel 2017. Possiamo far aumentare i redditi della popolazione diminuendo le tasse relative a questi redditi. Un’imposta più bassa sullo stipendio, vuol dire più soldi nelle tasche dei cittadini. In tal senso, abbiamo pensato di esentare dal pagamento delle imposte tutti i redditi inferiori a 2.000 lei al mese, che si tratti di pensioni, stipendi o incassi da attività indipendenti.”
Come cera da aspettarsi, i dibattiti nel Legislativo all’investitura del Governo Sorin Grindeanu si sono trasformati in un primo scontro fra maggioranza e opposizione. Quest’ultima, rappresentata dal PNL, USR e PMP, ha sottolineato, ancora una volta, che il nuovo Esecutivo non riunisce gli standard di competenza, autonomia e trasparenza desiderati dai romeni e che il programma di governo non è realistico.
La stessa idea si è intravista anche nel discorso, a volte ironico, del presidente del Paese, Klaus Iohannis, che ha accolto, ulteriormente, i 27 membri del nuovo Gabinetto per la prestazione del giuramento di fiducia … “Giuro di impegnare tutta la mia forza e competenza per la prosperità spirituale e materiale del popolo romeno, di rispettare la Costituzione…” Dopo che, l’uno dopo l’altro, i ministri hanno giurato di dedicare la loro attività al benessere del Paese, il capo dello stato ha chiesto loro di mantenere le complicate promesse fatte nella campagna elettorale. Il presidente desidera che l’Esecutivo gli spieghi, ad esempio, come sarà mantenuto il deficit inferiore al 3% del PIL dopo l’aumento degli stipendi e la diminuzione e la cancellazione di tasse e imposte.
Inoltre, Klaus Iohannis ha detto che aspetta sostegno per una giustizia indipendente, per l’orientamento euro-atlantico della Romania e la gestione responsabile dell’economia. Klaus Iohannis: “In primo luogo, mi aspetto che manteniate chiaro, visibile e dichiarato l’orientamento euroatlantico della Romania. Mi aspetto che facciate di tutto, ed è possibile farlo, per sostenere una giustizia indipendente in Romania. Questo vuol dire rafforzare lo stato di diritto. Aspetto, e aspettiamo tutti, posso dire, che gestiate in modo responsabile l’economia romena, almeno per la parte che è di competenza del Governo, ma certamente, tutti aspettiamo che gestiate in modo responsabile le finanze pubbliche.”
Dopo il rapido passaggio di consegna tra i predecessori tecnocrati e i ministri del Governo Sorin Grindeanu, questi ultimi devono stabilire le urgenze a inizio mandato, che saranno presentate venerdì, nella seduta di Governo. La campagna elettorale è passata — ha detto il primo-ministro — e l’Esecutivo deve dedicarsi ora all’applicazione del programma con cui ha vinto le elezioni. (tr. G.P.)