Reazioni alle leggi sulla giustizia
Corina Cristea, 24.08.2017, 15:33
Diventata membro dell’Ue nel 2007, la Romania ha registrato negli ultimi
anni successi notevoli nel campo della giustizia, notati da Bruxelles, che
sorveglia strettamente questo settore. Il controverso tentativo del Governo di
centro-sinistra, dello scorso inverno, di rilassare la legislazione
anticorruzione è stato, però, criticato dai governi occidentali e ha fatto
scendere in piazza un numero impressionante di dimostranti. Adesso, i romeni
sono scesi nuovamente in piazza gridando Romania, svegliati!, dopo che il
ministro della Giustizia ha annunciato di voler recare alcune modifiche al
sistema giudiziario.
Il progetto
di riforma signficativa del sistema giudiziario romeno, reso pubblico, ieri,
dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ha generato prese di posizione
che sono andate fino alla sua definizione dal presidente Klaus Iohannis un
attacco contro lo stato di diritto. L’iniziativa, che arriva a sei mesi dal
tentativo del governo di centro-sinistra di Bucarest di rilassare le leggi
anticorruzione, prevede inclusivamente la limitazione delle competenze della
Direzione Nazionale Anticorruzione, che non potrebbe più indagare sui giudici.
Le modifiche sono tante, dal modo in cui vengono nominati i procuratori-capo
fino alla creazione di un’unità speciale di monitoraggio dei reati compiuti dai
magistrati.
Se
questo mix di misure è adottato dal Governo e approvato dal Parlamento, gli
sforzi della Romania degli ultimi ben dieci anni saranno cancellati, e il
sistema giudiziario tornerà ad un periodo in cui era subordinato alla
politica, ha affermato il capo dello stato. Secondo le leggi vigenti, il
presidente nomina i procuratori-capo, su proposta del ministro della Giustizia
e dopo il via libera consultivo del Consiglio Superiore della Magistratura,
l’organismo che garantisce l’indipendenza della giustizia. Allo stesso tempo,
Toader ha proposto che il ministro della Giustizia, che è nominato su criteri
politici, si assuma il controllo dell’unità d’ispezione giudiziaria, del
Consiglio Supremo della Magistratura. Gli analisti e i magistrati ritengono che
ciò porterebbe all’ingerenza del mondo politico nel sistema di giustizia.
Nel
contempo, la Procura Generale ritiene le proposte un segnale d’allarme,
affermando che i procuratori non sono stati consultati. Anche la classe
politica ha reagito. Il principale partito di opposizione, il PNL, valutando
che le modifiche delle leggi sulla giustizia proposte da Tudorel Toader sono
incostituzionali, e che i partiti al governo, il PSD e l’ALDE, mirerebbero a
subordinarsi politicamente la giustizia, non rispettando la volontà dei
cittadini, espressa con determinazione all’inizio dell’anno tramite ampie proteste,
nonchè gli impegni internazionali della Romania.
Anche l’Unione Salvate la
Romania condanna fermamente le proposte legislative di modifica delle leggi
sulla Giustizia formulate dal ministro Toader e annuncia di preparare una
mozione semplice. Da Bruxelles, l’eurodeputata Norica Nicolai (ALDE), ex
ministro della Giustizia, ritiene, però, che il progetto rappresenti un buon
inizio e spera che le leggi siano adottate rapidamente, cosicchè dal 2018 si
possa passare alla loro implementazione, il che permetterà, afferma lei, la
rimozione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nei confronti della Romania
nel campo della giustizia. Un’altra eurodeputata, invece, di centro-destra,
Monica Macovei, anche lei ex ministro della Giustizia, ritiene che tramite il
progetto del ministro Tudorel Toader vengano proposte modifiche fatali per la
Giustizia e il Paese. (traduzione di Adina Vasile)