Reazioni all’attacco di Sumy
La comunità internazionale condanna inorridita la nuova strage commessa dalle truppe russe in Ucraina.

Bogdan Matei, 14.04.2025, 11:48
Fino alla sempre più improbabile firma di un cessate il fuoco, l’esercito invasore russo continua la sua offensiva omicida in Ucraina. Domenica, i missili russi hanno ucciso almeno 34 persone e ne hanno ferite più di 100 nella città settentrionale di Sumy. Era la Domenica delle Palme, celebrata quest’anno contemporaneamente dalla cristianità occidentale e orientale.
I leader politici di Kiev non hanno esitato ad accusare i russi di aver aspettato il giorno di festa per uccidere ad un colpo quante più persone per le strade. Due missili balistici sono esplosi nei pressi dell’università statale e del centro congressi della città. Uno di essi aveva come bersaglio un filobus pieno di passeggeri.
I media internazionali presentano immagini di corpi distesi sulla strada, auto in fiamme e soccorritori che trasportavano sopravvissuti insanguinati, notando anche il cinismo del regime guidato dal settantenne Vladimir Putin, ex ufficiale della polizia politica sovietica, che commette crimini di portata durante le festività cristiane, nonostante si atteggi a difensore dei valori tradizionali, che contrappone alla presunta decadenza dell’Occidente secolarizzato.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto al suo omologo americano, Donald Trump, di recarsi in Ucraina per vedere con i propri occhi il disastro causato dall’invasione russa. Trump, impegnato almeno dichiaratamente nei negoziati attraverso i quali promette di portare la pace in Ucraina, ha descritto l’attacco di Sumy come orribile, ma ha aggiunto che gli è stato detto che “i russi hanno fatto un errore”. L’inviato speciale del presidente americano per l’Ucraina, il generale Keith Kellogg, è più franco e afferma che l’attacco russo nella Domenica delle Palme oltrepassa ogni limite di decenza.
Il presidente francese Emmanuel Macron afferma che “la Russia ha iniziato questa guerra. E oggi è chiaro che solo la Russia ha scelto di continuarla, con totale disprezzo per le vite umane, per il diritto internazionale e per gli sforzi diplomatici del presidente Trump”. Anche la premier italiana Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno condannato la strage di Sumy.
A suo volta, Ilie Bolojan, il presidente ad interim della Romania, paese confinante con l’Ucraina, ha detto che “immagini strazianti giungono da Sumy questa Domenica delle Palme, dopo che i missili russi hanno ucciso civili innocenti. I nostri pensieri vanno al popolo ucraino e alle famiglie delle vittime. Continuiamo a sostenere tutti gli sforzi per raggiungere la pace e porre fine a questi crimini di guerra”.
“Il Governo di Romania è solidale con l’Ucraina. Inviamo le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime dell’orrendo attacco missilistico russo a Sumy, questa Domenica delle Palme. Condanniamo fermamente questa atrocità”, ha scritto anche il primo ministro Marcel Ciolacu.