Reazioni all’attacco della Russia contro l’Ucraina
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, condanna nei termini più risoluti laggressione armata della Federazione Russa contro lUcraina. Questa condotta, che segue al riconoscimento illegale da parte della Federazione Russa dell’«indipendenza» delle autoproclamate repubbliche separatiste di Doneck e Lugansk, parti componenti dell’Ucraina, rappresenta una nuova trasgressione flagrante dei principi di diritto internazionale, in particolar modo della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, dell’inviolabilità dei confini di questo stato e del principio di non ricorrere all’uso della forza nelle relazioni internazionali — precisa il capo dello stato romeno, secondo un comunicato dell’Amministrazione Presidenziale. La Romania, al fianco dellintera comunità internazionale democratica, respinge risolutamente un simile comportamento irresponsabile che mina il fondamento delle relazioni internazionali e lattuale ordine di diritto internazionale stesso.
Anche il premier Nicolae Ciucă condanna la decisione della Federazione Russa di invadere il territorio dellUcraina, ritenendola «un atto illegale di aggressione» ed esprime la solidarietà dell’Esecutivo di Bucarest con il Governo ucraino. Il premier ribadisce che la Romania gode di tutte le garanzie di sicurezza e di solidarietà che decorrono dalla qualità di Paese membro della NATO ed esorta i cittadini romeni alla calma. Tutti i partiti parlamentari di Bucarest, sia della coalizione governativa PSD-PNL-UDMR, che dell’opposizione, USR e AUR, hanno condannato, a loro turno, l’aggressione militare russa in Ucraina.
In precedenza, il ministro della Difesa, Vasile Dîncu aveva dichiarato che, nel caso di un conflitto armato, la Romania è pronta ad accogliere oltre 500 mila rifugiati dall’Ucraina. Esiste un piano in tal senso, che è preparato in tutte le grandi città, ci sono zone in prossimità dei confini” — ha spiegato il ministro. Oltre 600 chilometri di confine separano la Romania dallo stato confinante. La comunità romena d’Ucraina conta oltre 400 mila persone, la maggior parte concentrate nel nord della Bucovina, nel nord e sud della Bessarabia e nel Territorio di Herța, territori romeni annessi dall’ex Unione Sovietica stalinista nel 1940 ed ereditati dall’Ucraina, come stato successore, nel 1991, dopo la disintegrazione dell’URSS.
Le cancellerie di tutto il mondo civilizzato hanno reagito con stupore e indignazione alla nuova guerra provocata da quello che gli analisti definiscono la megalomania del quasi settantenne leader del Cremlino, Vladimir Putin. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, lo considera un attacco avventato e non provocato, che mette in pericolo numerose vite umane. I partner americani ed europei di Kiev hanno denunciato, all’unisono, la nuova aggressione russa ed hanno ribadito il loro sostegno all’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina.
Bogdan Matei, 24.02.2022, 14:32