Rapporto sull’inflazione
Il rapporto periodico sullinflazione, presentato dal governatore della Banca Centrale Romena, Mugur Isarescu, riconferma che linflazione continuerà a scendere in territorio negativo nei primi 5 mesi di questanno, come effetto del calo dellaliquota standard dellIVA e di una serie di imposte indirette. Ulteriormente, afferma Isarescu, linflazione passerà nuovamente in territorio positivo, con la dissipazione degli effetti del calo dellIva per i prodotti e servizi alimentari, ma anche nel contesto del rilassamento dalla politica fiscale e dellaumento dei costi unitari con i salari. Il governatore attira lattenzione sul fatto che le variazioni da un mese allaltro dei prezzi al consumo sono ridiventate positive e che esistono molti prezzi che crescono.
Corina Cristea, 10.02.2016, 15:51
“Eccezion fatta per il mese di giugno, quando sono calati i prezzi degli alimenti grazie allIva, nellintero periodo precedente, ma anche nel periodo fino a dicembre e probabilmente anche nel futuro, in Romania abbiamo ancora più prezzi che crescono rispetto a quelli che calano. A ciò si deve anche la percezione della popolazione, che non dobbiamo rimproverare, che i prezzi sono ancora in crescita”, ha spiegato Mugur Isarescu.
Questa tendenza di crescita è stata determinata da fattori come una minore riduzione di quanto anticipato dei prezzi dei combustibili, il rincaro di una serie di materie prime agricole a causa del raccolto insufficiente a livello dellUe, il deprezzamento negli ultimi mesi della moneta nazionale romena, ma anche la crescita atipica dei prezzi dei prodotti a base di tabacco.
Stando alla BC, le incertezze su piano interno sembrano agire soprattutto nella direzione della crescita dellinflazione, essendo legate in special modo al fatto che è stato approvato un budget per questanno con un deficit vicino alla soglia del 3%, che continuano le pressioni per laumento delle spese dal bilancio e che la politica dei redditi ha seguito una curva fortemente ascendente. Inoltre, nellopinione del governatore Isarescu, le crescite salariali approvate ultimamente non sono correlate con il miglioramento della produttività.
“Attualmente, la produttività del lavoro nellindustria non sostiene questa politica dei salari, che è necessaria, oppure riforme strutturali che portino ad una crescita più accentuata della produttività oppure una temperazione delle crescite salariali affinchè questa correlazione non si spezzi ad un certo punto”, ha precisato Isarescu.
Il governatore afferma pure che lultimo periodo è stato caratterizzato anche da una crescita significativa del consumo, soprattutto di prodotti alimentari, ma anche da unespansione del processo di concessione di crediti, nel contesto dei bassi interessi e del riorientamento dei romeni verso i crediti in moneta nazionale, il leu. Le influenza esterne sembrano indicare una bilancia equilibrata dei rischi, senza che ciò significhi che la Banca Centrale non tiene conto delle incertezze importanti che gravano le evoluzioni economiche internazionali e che preannunciano un 2016 molto difficile. (traduzione di Adina Vasile)