Rapporto della Banca Centrale sull’inflazione
La Banca Centrale prevede per la fine del 2025 un’inflazione più elevata rispetto alle stime precedenti.
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Leyla Cheamil, 18.02.2025, 15:42
La Banca Centrale ha alzato le previsioni inflazionistiche per la fine di quest’anno al 3,8%, dal 3,5% precedente, secondo l’ultimo rapporto trimestrale dell’istituzione. Il governatore della Banca, Mugur Isarescu, ha affermato che nella prima metà di quest’anno non ci saranno particolari pressioni inflazionistiche, ma ci saranno influenze generate dagli shock passati. Egli ha ricordato l’aumento delle imposte indirette nel gennaio 2024 e le riduzioni dei prezzi del gas naturale e degli alimenti non processati nel 2° trimestre dello scorso anno.Per la fine del 2026, la Banca centrale prevede un livello del 3,1% del tasso inflazionistico annuo. Il governatore della Banca Centrale ha spiegato che, a partire dal primo trimestre di quest’anno, anche come impatto delle misure di consolidamento fiscale, la Romania entrerà in un periodo di deficit della domanda, un elemento positivo, dal punto di vista dell’evoluzione dell’inflazione, ma che potrebbe influenzare la crescita dell’economia.
Mugur Isarescu: “Il Paese sta entrando in un periodo di deficit della domanda, quindi vediamo come funziona. L’importante è che, insieme alla politica fiscale, la politica monetaria, questa nuova situazione non porti alla recessione. Se la crescita economica si baserà principalmente sugli investimenti e soprattutto sull’assorbimento dei fondi dell’UE, riteniamo che ciò possa essere evitato e avremo un calo dell’inflazione. È una crescita economica – non grande, ma, comunque, crescita”.
Il governatore della Banca Centrale, Mugur Isarescu, ha sottolineato che la Romania non è stata il campione dell’inflazione l’anno scorso, come è stato affermato, anzi, ha avuto le cifre più basse rispetto a tre Paesi simili: Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria. L’inflazione più alta è stata in Ungheria, quasi il 25%, come picco, poi in Polonia e noi siamo stati anche leggermente al di sotto della Repubblica Ceca, ha detto il governatore della Banca Centrale, spiegando che la diminuzione dell’inflazione nel caso della Romania è stata, tuttavia, più lenta.
Per quanto riguarda i rischi per la traiettoria prevista del tasso inflazione, Mugur Isarescu ha avvertito che ci sono molte incertezze, tra cui ciò che sta accadendo in Arabia Saudita, vale a dire le discussioni sull’Ucraina della delegazione dell’amministrazione Trump con la Russia, ma anche il vertice dei Paesi europei a Parigi sull’Ucraina.
Secondo il governatore, le misure adottate dall’attuale coalizione governativa per ridurre il deficit di bilancio porteranno a un periodo di deficit della domanda. In questo contesto, egli ha spiegato che è importante che, insieme, la politica fiscale e monetaria aiutino a evitare la recessione. Mugur Isarescu ha anche annunciato che la Banca concederà una maggiore flessibilità al tasso di cambio quest’anno. Ecco perché, ha detto lui, è possibile che il leu si deprezzi leggermente e superi persino la soglia di 5 lei per un euro. Mugur Isarescu ha sottolineato, tuttavia, che dopo che le tensioni politiche interne saranno superate, il leu rimarrà un’ancora di stabilità e la Banca lascerà maggiore flessibilità per il tasso di cambio.