Randagi: CC, legge è conforme
La Corte Costituzionale romena ha deciso che la normativa sui cani senza padrone, nella forma adottata dal Parlamento il 10 settembre scorso, è conforme alla legge fondamentale.
Corina Cristea, 26.09.2013, 13:04
La normativa rileva senza equivoci le condizioni in cui si può arrivare alla soluzione dell’eutanasia, come ultima ed estrema misura, hanno deciso i giudici della Corte, dopo aver esaminato la contestazione che 29 senatori avevano inoltrato dopo la luce verde della Camera dei deputati, decisionale in questo caso.
Si stima che solo per le strade di Bucarest ci fossero circa 65.000 randagi, e la legge che prevedeva la sterilizzazione si è dimostrata inefficace. L’argomento è tornato brutalmente alla ribalta dopo che, ai primi del mese, un bimbo di 4 anni è morto sbranato dai randagi nei pressi di un parco di Bucarest.
L’indagine è in corso, e la tragedia ha provocato reazioni da tutte le parti. Da un lato sta chi sostiene che la situazione è sfuggita al controllo, e che un cane può essere considerato animale di compagnia solo se ha un padrone; dall’altro lato stanno gli oppositori dell’eutanasia, i quali spiegano che non per colpa dei cani si è arrivati a questa situazione.
Dopo la tragedia del bimbo, la legge sui cani senza padrone è andata urgentemente al dibattito del Parlamento ed è stata subito adottata. La normativa consente l’eutanasia solo per i cani che non sono rivendicati o adottati entro 14 giorni lavorativi dal momento in cui arrivano nei canili pubblici.
Gli attivisti per la protezione degli animali hanno aspettato la decisione della Corte Costituzionale davanti alla sede dell’istituzione e, nell’apprendere il verdetto, alcuni si sono sdraiati per terra in segno di protesta. Il presidente della Corte Costituzionale, Augustin Zegrean, ha precisato che i parlamentari hanno rispettato una decisione precedente dei giudici, i quali avevano sollecitato solo che la legge preveda chiaramente le condizioni per l’eutanasia.
Uno dei giudici della Corte, Petre Lazaroiu, ha spiegato che neanche le decisioni precedenti della Corte vietavano l’eutanasia.
“Gli argomenti di coloro che hanno votato erano che neanche lo scorso anno la Corte aveva vietato l’eutanasia, prevista e consentita come qualsiasi altra soluzione. Il Parlamento ha previsto delle tappe, quindi non c’è più nessun problema sulla decisione che avevamo pronunciato a gennaio 2012”, ha dichiarato il giudice.
La segnalazione richiamava l’attenzione che la legge avrebbe violato principi internazionali sulla protezione degli animali e che l’eutanasia andava applicata solo in condizioni eccezionali e non come metodo corrente.