Raccomandazioni CE per Romania
La Commissione Europea ha presentato ieri le raccomandazioni ad ogni singolo Paese membro per il 2018, in cui definisce gli orientamenti di politica economica per i prossimi 12-18 mesi. Nuovo monito alla Romania di tenere sotto controllo il deficit strutturale e correggere urgentemente le deviazioni di bilancio, altrimenti la Commissione intensificherà la sorveglianza. Sin dal 2017, la Romania è oggetto di una procedura di deviazione significativa dagli obiettivi a medio termine, stando ai quali deve mantenere il deficit strutturale inferiore all’1% del PIL, che lo scorso anno, invece, ha raggiunto il 3,3%, secondo la CE.
România Internațional, 24.05.2018, 13:51
I nostri moniti vanno sia all’Ungheria che alla Romania, in riferimento alla deviazione significativa, nel 2017, dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di deficit di bilancio a medio termine. Inoltre, come abbiamo indicato per la Romania, siamo preparati ad intensificare le procedure se le reazioni non saranno quelle attese, ha detto il commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici.
In replica, il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, considera che la Romania non si confronta con rischi di sostenibilità a breve termine, notando che nell’attuale rapporto, il numero delle raccomandazioni della CE sull’economia romena è diminuito da 8 nel 2013 a 3. Il ministro romeno ha presentato anche certe misure destinate all’aggiustamento del deficit di bilancio strutturale, tra cui una migliore raccolta delle accise per carburanti e sigarette. Inoltre, il governo si propone di ridurre le spese tramite normative già approvate.
Bruxelles ha inoltre sollecitato alla Romania di applicare integralmente il quadro fiscale e migliorare il pagamento volontario e la raccolta delle tasse. La Romania deve assicurarsi che il ritmo nominale di crescita delle spese governative non supererà il 3,3% nel 2018. Il rapporto della Commissione Europea nota, d’altra parte, che il rischio di povertà o esclusione sociale è molto alto in Romania, soprattutto nelle famiglie con figli, tra le persone disabili, i rom e la popolazione rurale. La CE raccomanda un meccanismo volto a stabilire il salario minino in base a criteri obiettivi, il miglioramento delle qualifiche e un’istruzione di qualità, soprattutto per i rom e i bambini degli ambienti rurali.
Entro il 15 ottobre 2018, la Romania dovrà rispondere ufficialmente per iscritto alle raccomandazioni della Commissione Europea. Sempre ieri, la CE ha pubblicato il Rapporto sulla convergenza per il 2018, in cui rileva che, in questo momento, la Romania adempie solo a uno dei quattro criteri economici necessari per passare all’euro, precisamente le finanze pubbliche. Bucarest non riunisce i criteri riguardanti la stabilità dei prezzi, il tasso di cambio e gli interessi per i mutui a lungo termine, mentre la legislazione romena non è pienamente compatibile con il Trattato che regola il funzionamento dell’UE.