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Punto finale alla simulazione Sisma 2018

Sisma 2018, la più ampia esercitazione di protezione civile degli ultimi anni a livello europeo, ha offerto alle autorità romene l’opportunità di controllare la velocità di reazione e la capacità di intervento e cooperazione nell’evenienza di un forte terremoto. La scelta non è stata casuale: accanto a Spagna, Italia o Grecia, la Romania è considerata uno dei Paesi dell’Unione più vulnerabili ai sismi. Negli ultimi due secoli, vi si sono verificati sette terremoti di magnitudo superiore ai 7 gradi Richter.

Punto finale alla simulazione Sisma 2018
Punto finale alla simulazione Sisma 2018

, 18.10.2018, 12:11

Sisma 2018, la più ampia esercitazione di protezione civile degli ultimi anni a livello europeo, ha offerto alle autorità romene l’opportunità di controllare la velocità di reazione e la capacità di intervento e cooperazione nell’evenienza di un forte terremoto. La scelta non è stata casuale: accanto a Spagna, Italia o Grecia, la Romania è considerata uno dei Paesi dell’Unione più vulnerabili ai sismi. Negli ultimi due secoli, vi si sono verificati sette terremoti di magnitudo superiore ai 7 gradi Richter.

Per cinque giorni, le simulazioni hanno coinvolto tutte le strutture responsabili nell’evenienza di un sisma di magnitudo 7,5 Richter, seguito da altre scosse, che provocherebbe numerose vittime e lederebbe in primo luogo la capitale Bucarest. Le squadre di salvataggio hanno affrontato situazioni estreme, con migliaia di decessi, feriti e sfollati. Secondo lo scenario, il presidente Klaus Iohannis ha indetto lo stato di emergenza. L’esercito ha allestito un ospedale da campo e gli sfollati sono stati alloggiati in tende su stadi e nelle località confinanti con Bucarest. Da Israele, Italia e Norvegia sono arrivati ospedali mobili di ultima generazione, attrezzati anche per terapia intensiva, mentre da Austria e Ungheria sono giunte le ambulanze.

Il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza del Ministero dell’Interno, Raed Arafat, ritiene l’esercitazione un investimento nei preparativi per le situazioni di crisi, in quanto sono state individuate anche delle disfunzioni che vanno corrette. Le procedure burocratiche vanno semplificate e aggiustati aspetti di comunicazionee e organizzazione del centro di comando. Sarà elaborata una relazione, dopo di che il Dipartimento per le Situazioni di Emergenza e l’Ispettorato procederanno ad un piano di applicazione, ovviamente dopo l’autorizzazione del Ministero e del Governo, ha spiegato Raed Arafat.

Presente alla simulazione di Bucarest, il commissario UE per aiuti umanitari e gestione delle crisi, Christos Stylianides, si è detto impressionato dei partecipanti e delle risorse mobilitate. Da parte sua, il rappresentante del meccanismo di protezione civile EU Modex, Bastian Harms, ha valutato positivamente sia la preparazione delle squadre romene di salvataggio, che la disponibilità dei partner comunitari di aiutare la Romania in caso di grande sisma. Non potremmo mai essere abbastanza preparati in simili situaizoni, il che significa che dobbiamo continuare le esercitazioni a livello europeo, per diventare migliori. E un esempio è proprio la simulazione svoltasi in questi giorni a Bucarest. Non è difficile solamente concedere assistenza a qualcuno, è difficile anche riceverla, in quanto devi esserne preparato, ha detto Bastian Harms.

Relazioni sui risultati dell’esercitazione saranno rese pubbliche anche dagli esperti delle strutture specializzati dell’Unione Europea e della NATO.

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