Punti di vista sugli esponenti politici con problemi giudiziari
Da venerdì, la vicepremier romena Sevil Shhaideh, ministra dello Sviluppo Regionale, e la ministra con delega ai Fondi Europei, Rovana Plumb, sono sotto inchiesta penale in un caso di corruzione. Stando alla DNA, la vicepremier Shhaideh, che alla data dei reati ricopriva l’incarico di segretario di Stato presso il ministero dello Sviluppo Regionale, è indagata per abuso d’ufficio, mentre Rovana Plumb, allora ministra dell’Ambiente, per concorso in abuso d’ufficio.
Bogdan Matei, 27.09.2017, 14:13
Da venerdì, la vicepremier romena Sevil Shhaideh, ministra dello Sviluppo Regionale, e la ministra con delega ai Fondi Europei, Rovana Plumb, sono sotto inchiesta penale in un caso di corruzione. Stando alla DNA, la vicepremier Shhaideh, che alla data dei reati ricopriva l’incarico di segretario di Stato presso il ministero dello Sviluppo Regionale, è indagata per abuso d’ufficio, mentre Rovana Plumb, allora ministra dell’Ambiente, per concorso in abuso d’ufficio.
I procuratori anticorruzione sostengono che, nel 2013, tramite l’azione congiunta di persone con incarichi pubblici, parti dell’Isola Belina e il Braccio Pavel, nel Danubio, sono stati illegalmente trasferiti dalla proprietà statale a quella della provincia di Teleorman (sud), roccaforte dell’attuale leader PSD, Liviu Dragnea. Dopo essere stati gestiti per pochi giorni dal Consiglio Provinciale Teleorman, l’isola e il braccio sono stati affittati, sempre illegalmente, ad una ditta privata. Le due superficie sono parte del dominio pubblico dello stato, di conseguenza, concludono i procuratori, non potevano essere trasferite nella proprietà di alcun consiglio provinciale tramite decreto governativo, ma solo tramite una legge. La DNA ha chiesto alla Camera dei Deputati di approvare l’avvio dell’inchiesta penale nei confronti di Rovana Plumb, che è anche parlamentare, mentre la società civile e l’opposizione hanno chiesto subito le dimissioni dei due membri nel Governo.
La direzione del PSD ha deciso, però, di concedere alle due ministre ciò che ha definito “sostegno totale”, chiedendo loro esplicitamente di non rassegnare le dimissioni, perché ciò sarebbe un precedente pericoloso. Il capo del partito, Liviu Dragnea: Molti colleghi hanno detto che non può essere accettato e che è pericoloso questo approccio, perché si pone il problema di un danno recato allo stato, mentre si tratta di un trasferimento dal settore pubblico sempre al settore pubblico. Ciò significherebbe che tutti i trasferimenti operati finora rappresentano un danno recato allo stato romeno.
Il presidente Klaus Iohannis è invece categorico: i ministri indagati dalla DNA dovrebbero rassegnare le dimissioni oppure essere destituiti. Le persone sottoposte a inchieste penali o che hanno subito condanne penali non dovrebbero far parte delle strutture direttive del Paese — ha concluso il capo dello stato. Klaus Iohannis: Le ministre avrebbero dovuto, nella migliore delle ipotesi, rassegnare le dimissioni. La seconda variante accettabile sarebbe stata la loro destituzione. Il fatto che il PSD stia facendo muro intorno alle due ministre, non è di buon auspicio. Non so se le signore siano colpevoli o innocenti, non è compito mio e neanche del PSD stabilire questo. La colpevolezza la stabiliscono i giudici.
I commentatori notano, invece, la mancanza di voglia della maggioranza governativa PSD-ALDE di fare pulizia tra i propri membri. Proprio martedì, la Commissione Giuridica del Senato ha respinto, con sette voti contro e solo quattro a favore, la sollecitazione della DNA di avvio dell’inchiesta penale nei confronti del ministro per i Rapporti con il Parlamento, il liberal-democratico Viorel Ilie, accusato di essere intervenuto nell’organizzazione di un concorso per l’assunzione di alcuni funzionari pubblici al ministero. (tr. G.P.)