Proteste e preparativi per le elezioni presidenziali
A maggio, in Romania si terranno nuove elezioni presidenziali, ma molti cittadini chiedono l'organizzazione del secondo turno per la carica suprema, annullato a dicembre.
Ştefan Stoica, 13.01.2025, 11:42
La settimana scorsa, la coalizione governativa PSD-PNL-UDMR ha stabilito che le elezioni presidenziali si terranno il 4 e il 18 maggio. L’Esecutivo di Bucarest sta ora preparando i documenti necessari per ufficializzare queste date. Il primo ministro socialdemocratico Marcel Ciolacu spiegava che, naturalmente, esiste un’enorme attesa pubblica in merito alle date delle elezioni presidenziali. La piazza, tuttavia, invia un messaggio molto più radicale: la Corte Costituzionale ha annullato ingiustificatamente il secondo turno delle presidenziali e ora dovrebbe rivedere la decisione presa il 6 dicembre.
Una richiesta di revisione è stata presentata venerdì dagli avvocati del candidato indipendente Călin Georgescu, l’estremista filorusso che ha vinto inaspettatamente il primo turno delle elezioni presidenziali, svoltesi il 24 novembre. Il momento in cui la richiesta è stata registrata presso la CCR è stato accompagnato dalla protesta non autorizzata di migliaia di sostenitori di Georgescu. Domenica, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni, il partito-ammiraglio della triade sovranista nel Parlamento, ha organizzato una grande protesta legale a Bucarest, dove decine di migliaia di persone provenienti da tutto il paese hanno chiesto che si ripeta il secondo turno delle elezioni presidenziali e che il presidente Klaus Iohannis lasci l’incarico.
Il “Comizio per la democrazia”, come è stato chiamato, ha previsto una marcia tra i palazzi del Governo e della Presidenza. “In una Romania normale, alla fine della giornata di oggi, l’inquilino illegittimo di Cotroceni, Klaus Werner Iohannis, annuncerà le sue dimissioni e noi rientreremo nel quadro istituzionale, per rispettare la volontà del popolo romeno”, ha dichiarato il leader dell’AUR, George Simion, annunciando che le proteste continueranno finché non saranno soddisfatte tutte le richieste di questa manifestazione e che il 24 gennaio, Giorno dell’Unione dei Principati, decine di migliaia di persone scenderanno in piazza.
La presidente dell’USR, Elena Lasconi, che si era qualificata per la finale presidenziale insieme a Georgescu, ha detto di comprendere i romeni che sono scesi in piazza per protestare per (citiamo) “dirla chiaro e tondo alla CCR che ha usato il suo potere discrezionalmente”, ma crede che la soluzione non si troverà né per strada né sui social media. A suo avviso, il gesto di normalità sarebbe che Klaus Iohannis si ritirasse e lasciasse il presidente del Senato ad assumere la massima carica ad interim.
La CCR ha annullato le elezioni presidenziali svoltesi a novembre e dicembre 2024, dopo che il Consiglio Supremo di Difesa ha pubblicato un rapporto che faceva riferimento a interferenze straniere nel processo elettorale a favore di Georgescu e a presunti finanziamenti illegali della sua campagna. I fatti incriminati nel rapporto, su cui si basa la decisione senza precedenti della Corte Costituzionale, non sono stati ancora confermati dalle indagini giudiziarie, il che solleva un grande punto interrogativo sull’equità della decisione della Consulta. Di conseguenza, Klaus Iohannis continua a occupare la poltrona presidenziale, nonostante il suo secondo e ultimo mandato a cui aveva diritto sia scaduto il 21 dicembre.