Proprietà: restituzione immobili nazionalizzati, sull’agenda del Governo
Il Governo romeno intende porre la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista. Fino al 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte europea per i diritti umani, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause.
România Internațional, 07.03.2013, 13:48
Il Governo romeno intende porre la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista. Fino al 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte europea per i diritti umani, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause.
La Corte porta come argomenti il fatto che, dopo il crollo del comunismo, in Romania sono state adottate una serie di leggi basate sul principio della restituzione delle proprietà in natura o i risarcimenti in denaro o azioni a varie compagnie, nei casi in cui la restituzione non è stata possibile. In certi casi, è stato imposto un limite ai risarcimenti, in altri invece, no. Centinaia di migliaia di romeni aspettano ancora la soluzione delle sollecitazioni di restituzione o risarcimenti, precisa la Corte europea per i diritti umani, in una decisione su un caso-pilota del 2010.
Già dall’inizio dell’attuale mandato, il premier Victor Ponta ha inserito tra le priorità la correzione del quadro legale, partendo dal principio della restituzione in natura, laddove tale fatto è possibile, e ha escluso un limite per i risarcimenti in denaro, una proposta dell’ex governo democratico-liberale di Razvan Ungureanu, dato che i costi potrebbero salire a miliardi di euro.
Ai primi dell’anno, il premier Ponta faceva riferimento anche al bisogno di riesaminare i fascicoli risolti, in quanto sono stati segnalati degli abusi. I suoi calcoli indicano che, finora sono stati pagati quattro miliardi di euro come risarcimenti, e il 20% di tutto quanto significano le compagnie strategiche di Romania sono state trasferite al Fondo della Proprietà, al quale hanno ricevuto delle azioni alcuni degli ex proprietari.
“Voglio che il 19 marzo sia chiuso questo capitolo della storia della Romania, e mi auguro di farlo nella più equa maniera possibile. E’ per la prima volta che uso questo strumento costituzionale, e non ho nessuna intenzione di utilizzarlo nel successivo periodo. Voglio che sia una decisione assunta da tutte le forze politiche responsabili”, ha dichiarato Victor Ponta.