Proprietà: il governo porrà fiducia su ddl restituzioni
Il 17 aprile, il governo dell’Unione social-liberale di Bucarest chiederà la fiducia in Parlamento sul ddl riguardante la restituzione delle proprietà confiscate dal regime comunista. Le modifiche alla legge erano state sollecitate dalla Corte europea per i diritti dell’uomo, assalita dalle cause fatte dai cittadini romeni, che non erano riusciti a recuperare le proprietà.
România Internațional, 16.04.2013, 15:14
Il 17 aprile, il governo dell’Unione social-liberale di Bucarest chiederà la fiducia in Parlamento sul ddl riguardante la restituzione delle proprietà confiscate dal regime comunista. Le modifiche alla legge erano state sollecitate dalla Corte europea per i diritti dell’uomo, assalita dalle cause fatte dai cittadini romeni, che non erano riusciti a recuperare le proprietà.
Dall’opposizione, i democratico-liberali criticano il ddl, e intendono inoltrare una sfiducia o contestarlo alla Corte Costituzionale. Intanto, il premier Victor Ponta dichiara di aspettare dai democratico – liberali piuttosto delle proposte concrete sulla legge.
“L’idea è questa: inoltri la sfiducia per far finta di essere all’opposizione. Posso capirlo che lo fanno perchè la stampa li critica di non far niente. Però avranno mai una soluzione al problema delle restituzioni? Perchè, se non ce l’hanno, allora significa che lo fanno solo per dire di aver fatto qualcosa”, ha detto il premier.
I principali provvedimenti del nuovo ddl prevedono la restituzione in natura quanto più possibile, però solo agli ex proprietari e ai loro discendenti, la concessione dei risarcimenti in tranche annue e la tassazione dei diritti litigiosi all’85%.
Per i titoli di risarcimento già emessi, i pagamenti si faranno lungo cinque anni, a partire dal 2014, mentre per i dossier ancora irrisolti le somme saranno scaglionate lungo sette anni, a partire dal 2017.
Victor Ponta spiega che anche gli esperti della Corte europea per i diritti dell’uomo hanno accolto favorevolmente questo tipo di scaglionamento. Inoltre, secondo il nuovo ddl, sarà ridotto a dieci anni il periodo in cui gli edifici restituiti potranno mantenere l’attuale destinazione di scuole, ospedali o istituzioni culturali.
Il Governo di Bucarest auspica che la nuova legge risolvi una volta per sempre un problema che dura dal crollo del comunismo nel 1989. Finora, lo Stato ha pagato 5 miliardi di euro come risarcimenti agli ex proprietari e dovrà concederne altri 8 miliardi.