Proprietà: il Governo porrà fiducia su ddl restituzione
Il 26 marzo, il Governo romeno porrà la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista, per risolvere una situazione che dura da oltre 20 anni.
România Internațional, 14.03.2013, 13:43
Il 26 marzo, il Governo romeno porrà la fiducia in Parlamento per correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista, per risolvere una situazione che dura da oltre 20 anni.
Il premier Victor Ponta ha deciso di rinviare di una settimana la procedura della fiducia, per offrire più tempo al dibattito pubblico e alla possibilità di inoltrare emendamenti.
Victor Ponta ha precisato che il documento sarà inviato anche alla Corte europea per i diritti umani, per un punto di vista, per essere sicuri che la soluzione del Governo non continuerà a portare fascicoli e contestazioni.
Fino al 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause.
Già dall’inizio dell’attuale mandato, il premier Victor Ponta ha inserito tra le priorità la correzione del quadro legale, partendo dal principio della restituzione in natura, laddove tale fatto è possibile.
Il premier ha aggiunto che il documento punterà su tre principi, che prevedono le restituzioni in denaro lungo sette anni, il mantenimento della destinazione attuale per 20 anni per gli edifici in cui attualmente funzionano scuole, ospedali o istituzioni culturali, e una tassazione dell’85% per i diritti litigiosi.
Il nuovo ddl prevede che gli ex proprietari delle case confiscate dal regime comunista, ai quali non potranno essere restituiti gli edifici, riceveranno dei punti nominali a seconda del valore della casa, con i quali potranno acquistare all’asta immobili e campi agricoli messi invendita dallo stato.
Il premier Ponta ha spiegato che lo stato romeno non accetterà più nuove sollecitazioni per la restituzione di immobili, in quanto le persone aventi diritto hanno avuto ben 23 anni a disposizione per inoltrare simili rivendicazioni.
Inoltre, saranno prese delle misure per risarcire, al quanto possibile, i proprietari, e non gli intermediari, che hanno parassitato il processo di restituzione.
Noi abbiamo un obbligo – che comprendiamo – di restituire ai proprietari e ai loro eredi quello che era stato tolto loro dallo stato comunista 70 anni fa. Però non abbiamo un obbligo nei confronti di chi ne fa un affare di questa cosa, cioè degli intermediari che trovano eredi, successori, in una maniera od altra, e producono tutti i tipi di documenti. Voglio annunciarvi una cosa: 26.000 proprietari hanno ricevuto circa 6,5 miliardi di lei, mentre 1.000 cessionari di diritti litigiosi ne hanno ricevuti 8 miliardi”, ha spiegato il premier Victor Ponta.
Finora, lo stato romeno ha pagato risarcimenti per un valore di 5 miliardi di euro, e dovrebbe pagarne altri 16 miliardi.