Proposte legislative sulla retribuzione
Il disegno della legge sulla retribuzione unitaria dei pubblici dipendenti è stato adottato, martedì, dal Senato della Romania e la prossima settimana andrà al dibattito delle commissioni di specialità della Camera dei Deputati, istituzione con poteri decisionali in questo caso. Il documento prevede aumenti salariali per i pubblici dipendenti, che verranno effettuati a tappe, entro il 2022. Il progetto è stato votato dai rappresentanti del PSD e dell’ALDE, ma anche dall’UDMR, ed è stato criticato dall’opposizione rappresentata da PNL, USR e PMP, la quale ha precisato che non sono previsti chiaramente l’impatto sul bilancio e la fonte di finanziamento degli aumenti salariali.
România Internațional, 24.05.2017, 14:20
Il disegno della legge sulla retribuzione unitaria dei pubblici dipendenti è stato adottato, martedì, dal Senato della Romania e la prossima settimana andrà al dibattito delle commissioni di specialità della Camera dei Deputati, istituzione con poteri decisionali in questo caso. Il documento prevede aumenti salariali per i pubblici dipendenti, che verranno effettuati a tappe, entro il 2022. Il progetto è stato votato dai rappresentanti del PSD e dell’ALDE, ma anche dall’UDMR, ed è stato criticato dall’opposizione rappresentata da PNL, USR e PMP, la quale ha precisato che non sono previsti chiaramente l’impatto sul bilancio e la fonte di finanziamento degli aumenti salariali.
Il ministro del Lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, dichiarava nella plenaria del Senato che la legge è correlata al nuovo Codice Fiscale e prevede un aumento medio dei salari dei pubblici dipendenti del 56%. Il ministro ha inoltre spiegato che l’aumento era necessario per correggere le disfunzionalità nel sistema pubblico di retribuzione. Lia Olguţa Vasilescu: “Sono state apportate quasi tutte le correzioni alla legge nel Senato. Certamente continuiamo a restare aperti al dibattito “.
In replica, il leader del PNL, Raluca Turcan, ha attirato l’attenzione che: “La legge sulla retribuzione unitaria PSD è attualmente sostenuta da due persone: il ministro del Lavoro e il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea. Gli altri che probabilmente hanno delle tendenze responsabili di governo hanno grandi carenze nell’uscire nello spazio pubblico e assumersi spese alle quali attualmente la Romania non può far fronte”.
Al disegno di legge sono stati apportati più di 300 emendamenti, di cui oltre la metà sono stati adottati, alcuni appartenenti all’opposizione. Così, dal 1 gennaio 2018 saranno aumentati del 15% i salari dei dipendenti dei servizi decentrati subordinati ai Ministeri del Lavoro e dell’Ambiente, e i salari del personale dell’Agenzia Nazionale di Integrità, che ha accesso a documenti e informazioni classificati.
Su proposta del PNL e dell’UDMR, è stato accettato anche un altro emendamento tramite cui sono aumentate di 1.450 lei (pari a circa 300 euro) le indennità di tutti i sindaci e vicesindaci delle città. Non beneficeranno di questo scatto il sindaco generale e il vicesindaco della capitale e neanche il presidente e i vicepresidenti di consigli provinciali. Altri emendamenti accettati sono stati: l’aumento del 25% delle indennità degli eletti locali che implementano progetti realizzati da fondi europei, la rettifica dello schema di retribuzione dei funzionari pubblici dell’Agenzia delle Entrate, la nuova griglia essendo simile a quella dei funzionari dell’amministrazione centrale, la concessione di uno scatto del 15% alle persone con un handicap grave o accentuato.
D’altra parte, sempre martedì, il presidente Klaus Iohannis ha promulgato la Legge che aumenta alcuni diritti salariali ai militari. A beneficiare dei nuovi provvedimenti sono più di 46.000 persone. (tr. G.P.)