Proposte di modifica del Codice Fiscale
Il Governo di Bucarest, ha analizzato, in prima lettura, il progetto di modifica del Codice fiscale, che prevede una serie di misure considerate benefiche per il mondo degli affari, tra cui la diminuzione dell’imposta al 10% per alcune categorie di redditi. L’esecutivo ha esaminato anche una serie di ordinanze che prevedono, tra l’altro, l’aumento dello stipendio minimo lordo e la diminuzione del contributo al II Pilastro delle pensioni.
Daniela Budu, 27.10.2017, 14:51
Il Governo di Bucarest, ha analizzato, in prima lettura, il progetto di modifica del Codice fiscale, che prevede una serie di misure considerate benefiche per il mondo degli affari, tra cui la diminuzione dell’imposta al 10% per alcune categorie di redditi. L’esecutivo ha esaminato anche una serie di ordinanze che prevedono, tra l’altro, l’aumento dello stipendio minimo lordo e la diminuzione del contributo al II Pilastro delle pensioni.
Il ministro delle finanze, Ionuţ Mişa, ha presentato le misure fiscali che l’esecutivo desidera adottare l’anno prossimo: “La diminuzione dell’imposta sul reddito dal 16% al 10%. Un’altra misura: la diminuzione dei contributi sociali e il loro passaggio a carico degli impiegati. I contributi diminuiscono del 2%. I contributi rimasti a carico del datore di lavoro diminuiscono del 2,25% e copriranno i rischi di disoccupazione, incidenti, congedi per malattia, crediti salariali”.
Il ministro del lavoro, Lia Olguţa Vasilescu, ha detto che, dal 1 gennaio, si auspica un aumento dello stipendio minimo lordo a 1900 lei (più di 400 euro). Attualmente, oltre un milione di impiegati romeni, cioè un quinto del numero totale dei lavoratori, ricevono lo stipendio minimo. Lia Olguţa Vasilescu ha aggiunto che aumenteranno anche la pensione minima e l’assegno per l’allevamento dei bambini. Lia Olguţa Vasilescu: “L’assegno minimo per l’allevamento dei figli aumenterà, sempre dal 1 gennaio 2018, a 1250 lei, rispetto all’attuale valore di 1233 lei, e, non in ultimo, il progetto di ordinanza prevede l’aumento della pensione minima a 640 lei e del punto pensionistico a 1100 lei dal 1 luglio 2018”.
Lia Olguţa Vasilescu ha inoltre detto che sarà diminuito anche il contributo al II Pilastro delle pensioni, dal 5,1% a 3,7%. Dall’inizio dell’anno c’è stata tutta una discussione sul II Pilastro delle pensioni e il PSD, al governo, ha affermato continuamente che non vuole la sua nazionalizzazione. Gli analisti dicono che a subire di più gli effetti negativi sarà la Borsa di Bucarest, perché in seguito alla diminuzione del contributo al II Pilastro non ci saranno più soldi per l’acquisto di azioni.
D’altra parte, un sondaggio realizzato, lo scorso mese, tra i membri del Consiglio degli Investitori Stranieri rileva che il parere degli investitori sull’ambiente d’affari in Romania, soprattutto per quanto riguarda la prevedibilità legislativa e la stabilità del quadro fiscale, si sta deteriorando notevolmente. Il 90% delle persone intervistate dichiarano che la legislazione in continuo cambiamento influisce negativamente sulla pianificazione dei loro affari. Il 65% dicono che il peso fiscale sia aumentato, e tre quarti pensano che l’ambiente d’affari sia peggiorato e che i recenti sviluppi abbiano portato al calo della fiducia delle compagnie. Stando al Consiglio, le autorità dovrebbero sviluppare una politica più coerente per attirare investimenti stranieri diretti ed evitare di annunciare misure di politica fiscale alle quali poi rinunciano. (tr. G.P.)