Proposta di nomina per la direzione della DNA
Adina Florea, procuratore presso la Procura della Corte d’Appello di Costanza, è stata proposta dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, per la carica di procuratore capo della DNA, rimasta vacante in seguito alla rimozione dall’incarico di Laura Codruţa Kovesi. Nel progetto di candidatura, Adina Florea ammette che, negli ultimi anni, la Romania ha fatto dei passi importanti nel contrasto della corruzione e che i procuratori DNA hanno svolto un ruolo centrale, confermato dalle valutazioni esterne e dalle analisi interne. Tuttavia, lei lamenta ciò che considera la trasgressione delle esigenze dello stato di diritto nell’attività di alcuni procuratori della Direzione.
Ştefan Stoica, 07.09.2018, 14:16
Adina Florea, procuratore presso la Procura della Corte d’Appello di Costanza, è stata proposta dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, per la carica di procuratore capo della DNA, rimasta vacante in seguito alla rimozione dall’incarico di Laura Codruţa Kovesi. Nel progetto di candidatura, Adina Florea ammette che, negli ultimi anni, la Romania ha fatto dei passi importanti nel contrasto della corruzione e che i procuratori DNA hanno svolto un ruolo centrale, confermato dalle valutazioni esterne e dalle analisi interne. Tuttavia, lei lamenta ciò che considera la trasgressione delle esigenze dello stato di diritto nell’attività di alcuni procuratori della Direzione.
Nella sua opinione, ci sono state manifestazioni che si sarebbero allontanate parecchio dall’approccio professionistico ed equilibrato, in contrasto con lo statuto della professione, e a volte persino in conflitto con la legge. Adina Florea ha precisato, all’emittente pubblica, quali sono i suoi obiettivi se sarà accettata nella carica di procuratore-capo della DNA:
Una valutazione dell’attività della DNA, un’analisi professionista delle sentenze di assoluzione, con delle misure che probabilmente, dopo una rigorosa analisi, sarà il caso di imporre, e una selezione accurata dei procuratori che svolgono l’attività presso questa direzione, selezione che, secondo le modifiche apportate alla Legge 304, sono di competenza della Sezione procuratori del CSM”.
Dall’opposizione, l’USR lamenta la mancanza di trasparenza di cui sarebbe responsabile il ministro della Giustizia nella nomina del nuovo capo della DNA e degli argomenti che la dovrebbero giustificare. Il deputato USR, Stelian Ion: Il ministro non ci ha spiegato molto chiaramente quali sono i motivi per cui ha scelto il procuratore Adina Florea. Possiamo solo intuire questi argomenti, perché abbiamo letto rapidamente il progetto manageriale del procuratore e abbiamo notato alcuni punti di vista che coincidono perfettamente con il punto di vista del ministro Toader in merito alle critiche nei confronti dell’ex procuratore capo della DNA, Laura Codruţa Kövesi, e all’attività della DNA”.
Dal punto di vista procedurale, dopo la designazione segue il parere del CSM, che è uno consultivo, poi la proposta arriverà al capo dello stato. La domanda è che cosa farà Klaus Iohannis, nel contesto in cui ha rimosso Codruţa Kovesi solamente in base ad una controversa decisione della Corte Costituzionale. Il presidente può, in conformità con le sue prerogative, respingere motivatamente la proposta fatta dal ministro della Giustizia.
In virtù delle stesse prerogative, poteva bocciare pure la proposta di rimozione di Codruţa Kovesi, fatto che aveva fatto inizialmente, solo che, dopo la segnalazione fatta dal ministro Toader, la Corte ha deciso il contrario.
I critici considerano che la rimozione della Kovesi — con la quale i partner occidentali della Romania si sono congratulati per il suo lavoro di condannare politici di alto livello — faccia parte degli sforzi della coalizione di sinistra PSD — ALDE, al potere, di minare le politiche anticorruzione, nota l’agenza stampa Reuters. L’Agenzia ricorda pure che, sotto la direzione della Kovesi, la DNA ha messo sotto inchiesta parlamentari, ministri e sindaci, denunciando conflitti di interessi, abusi, frodi, ma anche la firma di contratti con lo stato in cambio a tangenti.