Promulgata legge retribuzione nel sistema pubblico
Alla luce della recente crisi politica di Bucarest, molti temevano che la legge sulla retribuzione nel sistema pubblico sarebbe entrata in un cono d’ombra, e la sua applicazione rinviata. Anzi, la rimozione del governo presieduto dal socialdemocratico Sorin Grindeanu, autore della normativa, e la prospettiva della sua possibile sostituzione da un altro di colore politico diverso aveva spinto i più pessimisti a evocare un’eventuale rinuncia a una simile legge con benefici notevoli per un numero significativo di romeni. I timori di tutti sono stati spazzati via dall’annuncio della sua promulgazione da parte del presidente Klaus Iohannis.
Roxana Vasile, 29.06.2017, 13:21
Un comunicato della Presidenza precisa che il capo dello stato sostiene la necessità della crescita sostenibile dei redditi salariali del personale pagato dal pubblico denaro, volta a migliorare il loro tenore di vita. In ugual misura si sottolinea che spetta ai due partiti al governo, il PSD e l’ALDE, la responsabilità di assicurare lo sviluppo equilibrato e a conciliare l’obiettivo di crescita dei redditi con quello di mantenere la stabilità macroeconomica e di bilancio della Romania. La legge dovrebbe risolvere i problemi salariali esistenti nel settore pubblico, senza crearne altri, sottolinea Klaus Iohannis. Qualsiasi aggiustamento successivo di bilancio deve avvenire in maniera trasparente, credibile e responsabile, senza ledere i settori importanti per lo sviluppo economico, rispettivamente gli investimenti e i progetti infrastrutturali assunti a livello governativo.
Gli imprenditori sono già preoccupati dell’ipotesi che il governo possa imporre tasse in più per l’ambiente privato, per coprire le risorse necessarie agli incrementi salariali nel settore pubblico. Quanto tempo non sappiamo da dove vengono i soldi, quanto tempo mancano i criteri di competenza in base ai quali aumentano questi stipendi, temo molto che, se il governo non saprà da dove prendere questo denaro, allora punterà gli occhi sul settore privato e dirà: mettiamo qualche tassa in più, tanto è l’unico modo per prenderne senza troppi grattacapi, afferma il presidente del Consiglio Nazionale delle Piccole e Medie Imprese Private di Romania, Liviu Rogojinaru.
Neanche le opinioni di alcuni sindacalisti che rappresentano i pubblici dipendenti esprimono plauso alla legge. Il presidente della Confederazione Nazionale Sindacale Cartel Alfa, Bogdan Hossu, dichiara che la normativa non risolve – come dovrebbe farlo – le differenze salariali nel settore pubblico. Un esempio in tal senso – la mancanza della tabella salariale per il personale dell’amministrazione pubblica locale. La legge sulla retribuzione nel sistema pubblico prevede la crescita dei redditi mensili mediamente di oltre il 50% nei prossimi cinque anni. I pubblici dipendenti sostengono che con questo iter si fa giustizia, tanto più in quanto sono stati loro le prime vittime dei tagli salariali del 2010, quando la crisi economica globale ha colpito anche la Romania. (traduzione di Iuliana Anghel)