Problemi nel sistema sanitario
Cittadini coscienziosi nel pagare tasse e imposte nella loro maggior parte, i romeni pagano costantemente anche i contributi sanitari sperando, in contropartita, di beneficiare di gratuità almeno parziale delle consultazioni, delle cure o dei farmaci, nonché di servizi sanitari di qualità. In realtà, però, da anni, le loro speranze si trasformano in vane illusioni! Sullo sfondo dei problemi cronici legati allo scarso finanziamento del sistema sanitario e dell’acuta carenza di personale sanitario, già dal primo giorno di quest’anno, circa 2.000 medici di famiglia hanno rifiutato di firmare i contratti con la Cassa Nazionale di Assistenza Sanitaria, lasciando quasi 4 milioni di romeni senza la possibilità di beneficiare di ricette per farmaci gratuiti o scontati e senza ricette per visite specialistiche. I medici protestatari chiedono la sburocratizzazione del sistema sanitario e l’aumento dei fondi stanziati alla medicina di base.
Roxana Vasile, 05.01.2018, 12:12
Inoltre, attualmente, il Ministero della Salute si confronta anche con una campagna anti-vaccinazione che si svolge illegalmente nel Paese. Di conseguenza, le Direzioni di Sanità Pubblica sono state incaricate a controllare i pannelli stradali con messaggi anti-vaccinazione, nel contesto in cui l’immunizzazione — è importante dirlo! — salva circa 3 milioni di vite umane all’anno. L’attuale epidemia di morbillo in Romania deve essere un segnale d’allarme per tutti – medici, autorità e genitori – e questi messaggi pubblicitari rappresentano un attentato alla salute dei bambini, dichiara il ministro della Salute, Florian Bodog: “Scrivere su un cartellone che il vaccino non è sicuro, è, a mio avviso, un atto criminale ed è illegale. Credo che ogni genitore responsabile debba proteggere il proprio figlio. Così come va a battezzarlo, a prescindere della sua religione, così dovrebbe anche andare a vaccinarlo.”
Se fosse possibile, sarebbe utile creare pure un vaccino contro la mancanza di coscienza! Dalla fine dell’anno scorso, un reputato chirurgo romeno, specializzato in trapianto di reni, Mihai Lucan, sospettato di appropriazione indebita e associazione a delinquere, è sotto inchiesta per aver recato allo Stato danni di 5 milioni di lei, pari a quasi 1 milione di euro. Il medico avrebbe trasferito illegalmente alla sua clinica privata apparecchiatura appartenente all’Istituto Renale di Cluj-Napoca (nord-ovest). Più di 150 pazienti sarebbero stati mandati dall’ospedale pubblico a quello privato del chirurgo, dove gli interventi costavano fra 3.000 e 6.500 euro.
Ecco quanto dichiara ancora Emanuel Ungureanu, il deputato USR che ha denunciato il medico Lucan: “In questi giorni, scopriamo un Paese in cui viviamo e che è coordinato da reti mafiose, che includono medici, procuratori, giudici, personale del SRI con la complicità di altri medici che sanno, ad esempio, che in centinaia di cliniche romene i pazienti sono mandati dal sistema statale a quello privato. I malati sono derubati, poi sono mandati negli ospedali pubblici, dove viene di nuovo defraudato lo stato romeno.”
Nel fascicolo del medico Mihai Lucan sono stati citati per essere ascoltati persino il ministro della Salute, Florian Bodog, e il sindaco di Cluj, Emil Boc.