Privatizzazione: venduto pacchetto di maggioranza della Divisione Merci
L’asta per la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie Romene è stata vinta dall’unico investitore rimasto in gara, una compagnia romena che per il 51% delle azioni si è impegnata a pagare allo stato romeno circa 200 milioni di euro e a investire altrettanti nella Divisione Merci. Per il Governo, la posta in gioco non era solo di togliersi il fardello di una compagnia con grosse perdite. La privatizzazione della Divisione Merci andava fatta, ritengono gli analisti economici, perchè era un requisito fermo in vista della firma, quest’estate, di un nuovo accordo con il FMI, il quale, da qualche anno, ha una parola importante da dire nelle decisioni con forte impatto economico prese a Bucarest. Per i dipendenti della compagnia però, circa 10 mila persone, la privatizzazione, una di successo, come affermano le autorità, è un motivo di preoccupazione.
România Internațional, 21.06.2013, 14:53
L’asta per la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie Romene è stata vinta dall’unico investitore rimasto in gara, una compagnia romena che per il 51% delle azioni si è impegnata a pagare allo stato romeno circa 200 milioni di euro e a investire altrettanti nella Divisione Merci. Per il Governo, la posta in gioco non era solo di togliersi il fardello di una compagnia con grosse perdite. La privatizzazione della Divisione Merci andava fatta, ritengono gli analisti economici, perchè era un requisito fermo in vista della firma, quest’estate, di un nuovo accordo con il FMI, il quale, da qualche anno, ha una parola importante da dire nelle decisioni con forte impatto economico prese a Bucarest. Per i dipendenti della compagnia però, circa 10 mila persone, la privatizzazione, una di successo, come affermano le autorità, è un motivo di preoccupazione.
La storia delle grandi privatizzazioni fatte nella Romania post-comunista rivela che, nella maggior parte dei casi, le ex compagnie statali privatizzate hanno deciso, con il pretesto economico perfetto — l’eficientizzazione dell’attività –, di licenziare i dipendenti. Ma, convinto o, forse, solo cauto, l’attuale Governo, a differenza dei precedenti, ha annunciato che prenderà una decisione in seguito alla quale circa 1000 dipendenti riceveranno pagamenti compensatori. Fino ai temuti licenziamenti, i dipendenti continuano le proteste davanti al Ministero dei Trasporti, che accusano di mancata trasparenza nel rispetto delle procedure di privatizzazione.
Se la transazione in sè non desta sospetti sulla correttezza del processo di privatizzazione, l’ascesa del nuovo azionista di maggioranza sul mercato del trasporto ferroviario di merci in Romania è da tempo all’attenzione della stampa. Fondata all’inizio degli anni 2000, la piccola compagnia, diretta da un controverso uomo d’affari, Gruia Stoica, è riuscita, in modo miracoloso, ad aggiudicarsi una grossa compagnia come la Divisione Merci delle Ferrovie Romene. Se finora, la compagnia di Stoica deteneva circa il 30% del mercato, d’ora in avanti ne deterrà il 70-80%. Praticamente, un mercato che era, comunque, oligopolistico, si potrebbe trasformare in uno monopolistico. Motivo per cui la privatizzazione è già nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza.